paulo-sousaIl punto conquistato sabato pomeriggio a Bologna ha il retrogusto amaro di un’occasione persa, l’ennesima per la Fiorentina fuori casa, di consolidare un piazzamento Champions League, e di dare una risposta a tutte quelle voci interne ed esterne che si sono annidate durante il week-end intorno al club gigliato. Non si può infatti parlare della gara del ‘Dall’Ara’ senza segnalare come, per l’ennesima volta nella storia della società sportiva a guida famiglia Della Valle incomincino le ridda di voci sul futuro dei dirigenti, del tecnico ed anche di alcuni dei giocatori più importanti. Stavolta è toccato al d.s. Daniele Prade’ ed al d.t. Valentino Angeloni, indicati da fonti giornalistiche ben informate, e quasi certamente aiutate da qualche ‘gola profonda’ vicina alla proprietà, che gli uomini sopracitati sono i principali responsabili di una sessione invernale di calciomercato deludente. A ruota va evidenziato come addirittura la Gazzetta dello sport abbia scritto come gli azionisti di maggioranza della Fiorentina pretendano le scuse dal proprio allenatore, Paulo Sousa, visto che questi avrebbe espresso pubblicamente i proprio malumori per alcune operazioni delle trattative chiusesi una settimana fa, schierandosi dalla parte della curva ‘Fiesole’.

fiorentinaI precedenti Tutto un ‘deja-vu’ a Firenze visto che simili film si erano già visti nel tardo inverno 2010 con Cesare Prandelli alla guida della formazione viola, prima sollecitato a farsi da parte, scegliendosi un’altra squadra, dal presidente esecutivo gigliato, e poi invitato da Diego Della Valle, a preparare un bigliettino pasquale in cui doveva dire ‘apertis verbis’ che non sarebbe mai andato alla Juventus. E’storia invece di otto mesi fa la guerra dialettica fra Vincenzo Montella, che parlò di una tifoseria che non aveva capito la dimensione del proprio club calcistico, ed i proprietari marchigiani della Fiorentina, con una tarda primavera dai veleni e comunicati stampa che portarono ad un esonero. In questo clima da tutti contro tutti, in cui come storicamente accade da sempre, Firenze si divide fra chi prende posizione a prescindere per la famiglia Della Valle e chi, stanco e depresso da questo ripetersi continuo delle medesime situazioni vissute in passato, vede ormai ogni mossa tesa a spaccare il mondo viola come fumo negli occhi.

Ecco perché il pareggio uno ad uno di Bologna va salutato come non disprezzabile perché, con il proprio allenatore squalificato in tribuna, ed una lunga lista di assenti (Alonso, Badelj, Benalouane e Tino Costa), con tanto di sciocchezza di Mati Fernandez, fattosi espellere a poco piu’ di mezz’ora dalla fine, Gonzalo Rodriguez e compagni conquistano un punto, sufficiente ai gigliati per rimanere al terzo posto in virtù del pareggio a Verona dell’Inter, e, che dimostra come lo spogliatoio sia comunque ancora compatto intorno a Sousa. Deludente la prova come prima punta di Babacar, segnali confortanti dal neo acquisto Tello, è arrivato anche il primo gol di un giocatore italiano in campionato per la Fiorentina a firma Federico Bernardeschi.

Pradè: «Finalmente il mercato è finito, è stato un mese difficile» Presente al ‘Dall’Ara’ il presidente esecutivo Mario Cognigni, che però non ha voluto prendere la parola, mentre lo ha fatto anche a nome dell’allenatore gigliato portoghese, a fine gara il d.s. Pradè. «Eravamo venuti  a Bologna per vincere la partita, come al solito, siamo una squadra che cerca di fare il proprio calcio sempre, su tutti i campi ma l’espulsione di Mati Fernandez ha cambiato la gara – ha raccontato Prade’- Non voglio entrare nella polemica sugli arbitri. Abbiamo comunque provato a vincere lo stesso, siamo andati a fare gol, abbiamo preso l’uno pari quando mancavano ancora 25 minuti, ed alla fine consideriamo comunque buono il risultato». Uno dei pochi esperti di calcio nella lunga lista di dirigenti gigliati, ha sorvolato sui rumors delle ore antecedenti alla gara contro il Bologna. «Il mio futuro in società in dubbio? Parliamo della partita – ha aggiunto Daniele Prade’- Sono qui perché l’allenatore è squalificato e rappresento la parte tecnica e la società e voglio solo parlare della gara. Quello che è successo lo abbiamo  messo alle spalle, finalmente il mercato è finito, è stato un mese difficile, siamo contenti di quello che abbiamo fatto, adesso pensiamo solo a gara dopo gara. Penso che possiamo raggiungere risultati importanti. C’è sinergia assoluta nel club». La realtà però risulta ben diversa se è vero che non sono arrivate smentite all’articolo che ha parlato di una richiesta di scuse della proprietà da parte del proprio tecnico, che certamente ha capito come l’aria intorno a lui si stia facendo tutt’altro che serena.

Articolo precedenteFusioni, no grazie. Dopo i sindaci i cittadini. Petizione on line per salvare i piccoli comuni
Articolo successivoI giorni dell’enfasi. E del “fare ammuina”