firenzeComincia a prendere forma la politica turistica della nuova giunta della Regione Toscana.

Prima una legge ha trasferito ai comuni capoluogo di provincia tutto il personale degli uffici turismo delle province.

Poi una proposta di legge, firmata dal presidente Enrico Rossi e dall’assessore Stefano Ciuoffo (e quindi blindatissima) conferma ai singoli comuni le competenze già in essere sul turismo, ma assegnerà ai comuni capoluogo, coerentemente con il passaggio del personale, i compiti che erano di competenza delle Province in tema di turismo: accoglienza, informazione turistica e diffusione dell’offerta turistica a carattere sovra-comunale, agenzie di viaggio, classificazione delle strutture ricettive, albo delle pro-loco, dati statistici riguardanti il turismo.

Quindi con una competenza che supera i propri confini territoriali, cosa che naturalmente suscita più di un dubbio…

via-francigena.jpgPoi è arrivata la proposta di trasformare, da gennaio 2016, l’agenzia Toscana Promozione in Toscana Promozione Turistica, con la metà dei dipendenti (ne restano 23, gli altri rientrano tutti in Regione) ma dedicata soltanto al turismo, sempre affiancata da Fondazione Sistema Toscana per il lavoro di comunicazione sui canali social e su internet

Sarà infine compito della Giunta regionale, – coadiuvata da una “cabina di regia” in cui sono stati messi dentro tutti i soggetti possibili (comuni, camere di commercio, associazioni di categoria delle imprese del turismo, organizzazioni sindacali dei lavoratori) – delineare ogni anno le strategie di azione ed il programma di lavoro per l’agenzia Toscana Promozione Turistica.

Insomma, il quadro istituzionale e formale è stato semplificato in maniera drastica. E va bene.

Adesso si tratta però di vedere quanti soldi saranno messi sul turismo e quali saranno i contenuti della strategia promozionale. E qui non posso che riproporre all’assessore Ciuoffo il mio post del 16 febbraio scorso (leggi): facciamo funzionare quello che già abbiamo – a partire da siti Unesco, Via Francigena, turismo sportivo, turismo congressuale, più una revisione di fondo di Vetrina Toscana – prima di mettere mano a qualsiasi cosa nuova o di fare la solita lista della spesa, dando qualcosa a tutti, senza però essere efficaci per nessuno.

Puntare cioè sulle cose che hanno davvero capacità di attrazione turistica e che possono coprire l’intero territorio toscano, senza trascurare nessuna area, tanto meno quelle periferiche.

Che già si lamentavano delle province e che ora sono molto diffidenti verso quello che i comuni capoluogo potranno fare (o non fare) per loro.

 

 

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