La magia del museo Guarnacci di Volterra ha affascinato i partecipanti del Treno letterario che ieri hanno potuto ascoltare i suoni magici degli etruschi, tra urne cinerarie, vasellami e buccheri e la celebre scultura “Ombra della sera”. Dopo 2600 anni, il musicista jazz Stefano Cocco Cantini, direttore artistico del Gray Cat Jazz Festival, ha recuperato le sonorità misteriose che arrivano dal popolo etrusco. Grazie al ritrovamento di alcuni flauti da un antico relitto affondato nel VI secolo a.C. al largo dell’Isola del Giglio, il musicista ha tratto ispirazione per individuare nell’ancia semplice battente il segreto del suono. Ecco il risultato sorprendente.

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