pistolesiTerzo mandato da sindaco per Fiorenzo Pistolesi. Così hanno deciso i cittadini del secondo comune più piccolo del Casentino: Ortignano Raggiolo (Arezzo). Dopo i mandati del 2006 e del 2011, Pistolesi torna al potere, raccogliendo il testimone da Ivano Versari, l’avversario storico con cui si alterna alla guida di Ortignano dal lontano 1993. Pistolesi è stato eletto con 306 voti pari al 56,77% delle preferenze e ha superato il candidato del centrodestra Martino Bandelloni, che ha raccolto 225 voti, pari al 41,47% del totale. Solo 8 voti per il leghista Alessandro Norcini, che si è fermato all’1,5%. «È stata una campagna particolarmente intensa nonostante sia la terza per me – ha dichiarato Pistolesi – . È stata una gara sofferta, ma vinta con enorme ed imprevisto distacco. Devo ringraziare la squadra di ragazzi che mi ha sostenuto per ricandidarmi e tutte le persone che hanno avuto fiducia in me».

Quali sono i progetti per il Comune di Ortignano Raggiolo? Quali sono gli ambiti in cui andrà ad intervenire la macchina comunale?

«Partiamo col dire che la situazione economica e finanziaria del nostro Comune è pesante. Non abbiamo bilanci disastrati come altri, però non c’è nemmeno da stare tranquilli. Welfare e anziani saranno al centro delle nostre prossime azioni, visto che il nostro Comune è a prevalenza di abitanti anziani. Nelle mie passate amministrazioni abbiamo realizzato un grosso progetto scuola, ora è il momento di occuparci degli anziani, è la quadratura  del cerchio. Vorremmo recuperare un immobile e inserirci una struttura per anziani, un cohousing libero. Tra le novità che spero cambino in meglio la realtà di Ortignano Raggiolo c’è anche quella di essere entrati a far parte dei Borghi più belli di Italia, poi c’è la stesura della Carta del Pratomagno, nuovo  fulcro delle azioni per tutta la vallata del Pratomagno».

Sindaco Pistolesi, può dirci qualcosa dell’ ipotesi di fusione dei comuni?

«In Casentino se ne parla molto negli ultimi tempi, ed è bene fare chiarezza. Rispetto all’amministrazione che mi ha preceduto, noi  non vogliamo una fusione a tutti i costi e con qualunque altro comune. Si parla del nostro futuro, non ci si può accontentare. Vogliamo un tavolo concertato con tutti i sindaci del Casentino per stilare un programma serio che determini il futuro di tutta la valle. La fusione a macchia di leopardo non funziona. Il mio obbiettivo è avere un’amministrazione sopra 15mila abitanti. E poi con la fusione si attinge a forme di contribuzione importanti. Nell’immediato la situazione da tamponare però è quella dell’Unione dei Comuni dove c’è fin troppo caos. Basti pensare che il Comune di Ortignano Raggiolo essendo al di sotto dei mille abitanti, se la normativa non cambia, dal primo gennaio 2017 sarà costretto a passare tutte le sue funzioni amministrative in delega all’Unione dei Comuni Montani del Casentino. Noi questo non lo vogliamo. Bisogna dare una scossa all’Unione e farla cambiare. Siamo in tanti nell’Unione ma tutti in posizione diverse  e non va bene. I comuni sopra i 3mila abitanti per esempio, possono scegliere se delegare solo alcune funzioni. La nostra priorità sarà fare ordine e lavorare affinché si riesca dar vita d una proposta di fusione intelligente e condivisa».

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