Generazione di migranti. Chi? Gli italiani ma anche i toscani. E non bisogna pensare alle storie dei nostri bisnonni che a inizio secolo scorso e fino al secondo dopoguerra salirono sulle navi e scapparono nelle Americhe. No, dobbiamo pensare a questa generazione di giovani che abbiamo cresciuto in questi primi anni del nuovo millennio, definita variamente, e quasi sempre in modo spregiativo, “bamboccioni”, “webeti”, “millennials”, “nativi digitali”.

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Rapporto Italiani nel mondo 2016

Uno su tre giovani toscani se ne va Se nell’ultimo anno, 2015, sono stati oltre 150mila gli italiani usciti dai confini per studiare o cercare lavoro, di questi 5.504 erano toscani, di cui 1.500 under 34 (poco meno di uno su tre in quella fascia di età). Si allunga, pertanto, l’elenco dei toscani ufficialmente residenti all’estero, iscritti all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (Aire), che conta 155mila persone (il 4,1% della popolazione toscana). Ma i numeri sono senz’altro superiori  visto che molti che se ne sono andati mantengono la residenza nelle città di origine. Tra le città toscane a maggiore iscrizione all’Aire Lucca (38.743), Firenze (28.684), Livorno (20.242), seguono Massa Carrara (16.958), Pisa (12.152), Pistoia (12.015), Arezzo (10.202) e Siena (6.217), Prato (4.445) (rim_2016_schederegionali ).

Italia, terra di sbarchi e partenze L’ultimo rapporto della fondazione Migrantes, “Rapporto italiani nel mondo 2016”, ci racconta dunque che l’Italia non  ha ancora smesso di essere un paese di “migranti”. Sentite mons. Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione: «siamo abituati a leggere ogni giorno i numeri degli sbarchi degli arrivi e non siamo abituati a leggere i numeri delle partenze dall’Italia. 154.000 arrivi sulle nostre coste nel 2015 e 174.000 cittadini italiani in più all’estero nello stesso anno, di cui 107.000 iscritti all’Aire. Cosa hanno in comune? Entrambi questi mondi migranti in arrivo e in partenza dall’Italia sono  per la maggior parte, il 56%, giovani tra i 18 e i 32 anni; il 20% in entrambi dei casi minorenni; entrambi questi mondi condividono pregiudizi, non accoglienza, solitudine,  entrambi, infine, vedono un diritto negato: non hanno il diritto di rimanere nella propria terra».

Voce alla politica Nel 2015 ad espatriare sono stati, dunque, 107.529 italiani, il 6,2% in più rispetto al 2014. Più di uno su tre, il 36,7%, ha tra i 18 e i 34 anni. Si sono uniti alla “grande metropoli” di italiani nel mondo, che oggi conta oltre 4,8 milioni di abitanti (+ 3,7% rispetto al 2014). «Flussi che talvolta rappresentano un segno di impoverimento piuttosto che una libera scelta ispirata alla circolazione dei saperi e delle esperienze», ha commentato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, mentre il leader della Lega, Matteo Salvini ha detto che  «italiani che emigrano sono la prova di una pulizia etnica in corso». Più o meno gli stessi concetti ripresi da Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia. Eccola qua la fotografia dell’Italia di oggi. Con tanta politica che ruggisce contro i nuovi arrivi e sbarchi senza spiegare perché dal nostro Belpaese altrettanti, soprattutto giovani, se ne vanno. Per forza, dovrebbero ammettere le proprie colpe per non essere riusciti a dare un futuro ad una generazione di italiani.

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Londra

Regno Unito per studiare Il Regno Unito è il primo paese scelto come meta di studi all’estero. Tra le mete degli oltre 39mila migranti tra i 18 e i 34 anni dopo il Regno Unito vengono Germania, Svizzera e Francia.

Germania per lavorare La Germania (16.568 espatri) e Regno Unito (16.503) sono la meta preferita dai nostri connazionali per cercare lavoro, seguono Svizzera (11.441) e Francia (10.728).

Fuga dei pensionati Dall’Italia se ne stanno andando anche i pensionati «a causa della trasformazione della società» e «per risolvere le problematiche fiscali in un posto diverso»”. Così come partono anche i “nuovi italiani, come i bengalesi arrivati a Londra: dopo essere emigrati in Italia e aver ottenuto la cittadinanza italiana compiono lo stesso percorso di chi è nato nel nostro paese».

Le regioni emigranti La regione con maggiori partenze è la ricca Lombardia, con 20.088 partenze, seguita dal Veneto (10.374), poi la Sicilia (9.823), Lazio (8.436), Piemonte (8.199) ed Emilia Romagna (7.644). In generale, sono espatriati soprattutto i maschi (56,1%) e i single (60,2%).

Emigranti in 10 anni Gli iscritti all’Aire al primo gennaio 2016 sono 4.811.163, 174.516 in più rispetto all’anno precedente. Dal 2006 al 2016 la mobilità italiana è aumentata del 54,9%: dieci anni fa i connazionali residenti in terra straniera erano poco più di 3 milioni. Oggi oltre la metà (53,8%) vive in Europa (oltre 2,5 milioni), il 40,6% in America. Il 50,8% è originario del Sud Italia. Le donne sono il 48,1%.

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