Giani insieme a Ciari e Pantuliano
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FIRENZE – La Regione Toscana si costituisce in giudizio davanti alla Corte Costituzionale per difendere la legge regionale n. 16/2025 sul fine vita, impugnata dal governo.

Lo ha annunciato stamani il presidente Eugenio Giani durante una conferenza stampa a Palazzo Strozzi Sacrati, alla presenza del responsabile contenzioso dell’avvocatura regionale Fabio Ciari e del direttore generale Paolo Pantuliano.

Il presidente Giani ha firmato l’atto con cui la Regione risponde al ricorso del governo contro la normativa che disciplina le modalità organizzative per garantire il trattamento medicalmente assistito nel percorso di fine vita. “Riteniamo infondato questo ricorso, dettato da motivazioni politiche – ha dichiarato il governatore –. La nostra legge è una norma che definisce modalità organizzative nel rispetto delle competenze regionali in materia sanitaria e della sentenza della Corte Costituzionale n. 242 del 2019. La Toscana vuole assicurare a tutti i cittadini pari accesso e dignità nel fine vita”.

Giani ha sottolineato la scelta di affidare la difesa all’Avvocatura regionale, “una sfida che vogliamo gestire in casa, certi della competenza e del rigore istituzionale dei nostri uffici, che hanno già dimostrato qualità e serietà in numerose occasioni”. Il presidente ha definito la legge “una scelta giusta e rispettosa della Costituzione e della dignità delle persone” e si è detto convinto che la Corte Costituzionale saprà riconoscerne il valore, in linea con i principi affermati dalla stessa Corte sei anni fa.

Entrando nel merito della legge, Giani ha ricordato che la norma è stata approvata con ampia maggioranza in Consiglio regionale, conferendo dignità e legittimità alla scelta politica. La legge si ispira ai principi della sentenza n. 242/2019 della Corte Costituzionale che prevede la possibilità di intraprendere un percorso medicalmente assistito verso il fine vita in presenza di condizioni di dipendenza totale da trattamenti medici, patologia irreversibile, sofferenza fisica o psicologica intollerabile, accertate da una commissione multidisciplinare e con la piena consapevolezza della persona interessata. La Toscana ha voluto affrontare il tema con rigore, approvando una legge che definisce esclusivamente modalità organizzative per attuare i principi costituzionali già affermati, senza eccedere nelle competenze.

Il presidente ha concluso rimarcando che il conflitto sollevato è in realtà una questione di attribuzione di poteri tra Stato e Regione, e che la Toscana rivendica con forza la propria competenza sull’organizzazione dei servizi sanitari, come riconosciuto dalla Costituzione.

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