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SIENA – La Commissione europea ha avviato un esame approfondito sulla controversa vendita di una quota del 15% del Mps effettuata dal governo italiano lo scorso novembre.

Secondo quanto riportato dal Financial Times, l’attenzione di Bruxelles si concentra sulle modalità della cessione, dopo che alcuni grandi investitori internazionali hanno lamentato di essere stati esclusi dalla procedura di offerta.

I dettagli della cessione e le polemiche

Tra i soggetti interessati all’acquisto figuravano nomi di primo piano come UniCredit, il fondo petrolifero sovrano norvegese e il colosso statunitense BlackRock. Tuttavia, secondo fonti citate dal quotidiano britannico, a questi investitori sarebbe stato comunicato da Banca Akros – la banca incaricata di gestire la vendita e controllata da Banco BPM – che il book era già stato chiuso, impedendo loro di presentare un’offerta.

Le azioni sono così finite nelle mani di quattro investitori italiani: Anima Holding, Banco BPM, Francesco Gaetano Caltagirone e gli eredi Del Vecchio. Tutti e quattro sono considerati vicini all’ambizione del governo di costruire un “terzo polo” bancario nazionale. Gli acquirenti hanno pagato un premio del 5% rispetto al prezzo di Borsa, per un controvalore complessivo di circa 1,1 miliardi di euro.

L’indagine UE e le possibili conseguenze

La Commissione europea sta ora verificando se la vendita sia avvenuta secondo criteri di mercato equi e trasparenti. Questa valutazione preliminare potrebbe sfociare nell’apertura di una vera e propria indagine sugli aiuti di Stato, anche se al momento non è stata presa alcuna decisione definitiva. Bruxelles vuole accertare se la procedura abbia garantito pari opportunità a tutti i potenziali investitori o se vi siano stati favoritismi verso il gruppo di acquirenti italiani.

Banca Akros, dal canto suo, ha dichiarato di aver condotto il processo “in modo corretto e trasparente”, rispettando tutte le normative e le prassi di mercato vigenti.

Via libera della BCE all’Ops di Mps su Mediobanca

Nel frattempo, la Banca Centrale Europea ha dato il via libera all’offerta pubblica di scambio lanciata da Mps su Mediobanca. La decisione, presa dal consiglio di vigilanza tramite procedura scritta, attende ora la ratifica formale del consiglio direttivo della BCE, che poi comunicherà ufficialmente l’esito a Mps.

Il quadro che emerge è quello di una partita bancaria tutta italiana, ma con forti implicazioni europee e internazionali, sia per il futuro assetto del sistema creditizio nazionale sia per la trasparenza dei processi di privatizzazione delle grandi banche.

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