MILANO – Mediobanca prosegue la sua strategia difensiva contro l’offerta pubblica di scambio lanciata da Monte dei Paschi di Siena, puntando tutto su numeri solidi e una remunerazione record per gli azionisti.
Per rafforzare la propria posizione e trattenere gli investitori, la banca guidata da Alberto Nagel ha annunciato l’aggiornamento del piano industriale, estendendo le stime fino al 2028 per rendere omogeneo il confronto con le proiezioni presentate da Mps.
Dividendi record e crescita oltre le attese
Nel nuovo piano, Mediobanca prevede una crescita significativa nel prossimo triennio: i ricavi dovrebbero aumentare del 20%, superando i 4,4 miliardi di euro, mentre l’utile netto è atteso a sfiorare i 2 miliardi, con un incremento del 45% rispetto ai tre anni precedenti. La banca promette una remunerazione massima per gli azionisti, con la distribuzione del 100% degli utili: 4,9 miliardi di euro in dividendi nei prossimi tre anni, di cui 4,5 miliardi in contanti, per un rendimento cumulato del 30%.
Questa politica di payout generosa comporterà una lieve riduzione del capitale, con il Cet1 che scenderà al 14%. Tuttavia, Mediobanca sottolinea di voler mantenere un modello di private & investment banking integrato e responsabile, consolidando il proprio ruolo di partner di riferimento per imprese, imprenditori e investitori.
Strategia stand-alone in attesa di Banca Generali
La banca ribadisce la volontà di restare indipendente, almeno fino all’assemblea del 25 settembre che discuterà l’eventuale aggregazione con Banca Generali, operazione che resta comunque tra gli obiettivi di Piazzetta Cuccia. Nel frattempo, Mediobanca si prepara a fronteggiare l’offerta di scambio di Mps, attesa per la prima metà di luglio, sulla quale il consiglio d’amministrazione ha già espresso parere negativo, definendola “priva di razionale industriale e finanziario e caratterizzata da forti rischi di esecuzione”.
Mercato e prospettive: lo scontro si sposta sui numeri
L’aggiornamento del piano industriale ha già avuto un impatto positivo sul titolo Mediobanca, che continua a performare meglio rispetto a Mps. Gli analisti sottolineano come la solidità dei risultati e la promessa di dividendi elevati rendano più difficile per Mps rilanciare l’offerta senza aumentare sensibilmente il premio per chi aderirà. La partita si deciderà tra agosto e settembre, quando si saprà se l’Ops avrà avuto successo.
Alberto Nagel, amministratore delegato di Mediobanca, ha commentato: “L’estensione al 2028 del piano ‘One Brand-One Culture’ dimostra come Mediobanca sia in grado di realizzare, pur in un contesto macroeconomico complesso, un’ulteriore solida crescita di ricavi, utili e redditività, puntando a conseguire i migliori rendimenti di settore, associati a un basso profilo di rischio e di execution, nonché a un significativo aumento della remunerazione degli azionisti. Questo percorso di crescita stand-alone verrà ulteriormente potenziato dalla combinazione con Banca Generali, operazione in grado di creare un leader europeo nel wealth management, il cui closing è previsto per ottobre prossimo”.
Da parte senese, ieri sera è arrivato il via libera dal cda di Rocca Salimbeni all’aumento di capitale per acquisire Mediobanca. Da metà luglio la palla passa agli azionisti. Solo allora si capirà se lo scommessa è vinta.