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FIRENZE – In attesa che arrivi il via ufficiale per la corsa bis di Eugenio Giani alla Regione, sempre più vicino dopo il nullaosta di Giuseppe Conte, la discussione si sposta già sulla giunta.

Nel Pd crescerebbe la pressione sul presidente per accantonare un metodo decisionale troppo individualista: l’invito è a dare maggiore spazio e autonomia agli assessori, soprattutto in vista di un possibile secondo mandato.

I nodi sulle riconferme
Se Giani dovesse prevalere ancora una volta nella sfida con il centrodestra, dove Alessandro Tomasi resta in attesa del semaforo verde, diversi nomi sembrano pronti a essere riconfermati all’interno dell’esecutivo regionale, come riportato dall’edizione fiorentina de La Repubblica. Da settimane si discute delle possibili caselle:

Simone Bezzini (Sanità): da tempo impegnato in una frenetica attività sul territorio senese – tra incontri, inaugurazioni e partecipazioni a convegni – punta a una riconferma forte, sostenuta da un alto consenso personale. Resta però aperta la questione del limite dei due mandati, una regola rigida in altre regioni italiane e da sciogliere in Toscana anche perché Bezzini ha alle spalle cinque anni da consigliere e cinque da assessore. Secondo alcune interpretazioni, il divieto potrebbe non valere nel suo caso specifico. La soluzione dovrà arrivare nelle prossime settimane, coinvolgendo una quindicina di assessori e consiglieri dem interessati alla normativa.

Leonardo Marras (Attività produttive): anche per lui la soglia dei due mandati è dirimente. Da sempre tra i nomi più citati per la corsa a sindaco di Grosseto, Marras sembra orientato a rimanere in Regione, anche se nel 2026 si vota nella sua città natale e il partito potrebbe provare a convincerlo a una nuova sfida amministrativa locale.

Monia Monni (Ambiente, Protezione civile): figura di riferimento per l’area più vicina a Elly Schlein, si è distinta per autonomia e rispetto nei rapporti istituzionali. Anche per Monni il rebus è quello della doppia legislatura consecutiva.

Alessandra Nardini (Istruzione): molto radicata nel territorio pisano, la sua conferma dipenderà dagli equilibri della coalizione allargata al Movimento 5 Stelle. Un eventuale accordo tra Pd e Cinquestelle, infatti, lascerebbe ai grillini una casella in giunta e restringerebbe ulteriormente gli spazi per le riconferme.

Il rapporto con il Pd e le strategia
Non mancano i colpi di scena nelle dinamiche interne: il partito discute anche della posizione di figure apicali come Federico Gelli, attuale capo-dipartimento della Sanità, che potrebbe essere sostituito per rinnovare il settore, oggi giudicato debole rispetto alle autonomie di aziende sanitarie e ospedaliere e nel confronto con le altre Regioni.

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