SIENA – Nuovo capitolo nella battaglia per il controllo di Mediobanca.
Il gruppo Caltagirone risponde con fermezza alle dichiarazioni di Alberto Nagel, amministratore delegato dell’istituto milanese, innescando nuove polemiche nella intricata vicenda che vede Monte dei Paschi di Siena protagonista dell’offerta pubblica di scambio (Ops) lanciata su Piazzetta Cuccia, iniziata lo scorso lunedì e destinata a concludersi l’8 settembre.
La controffensiva di Caltagirone
In una nota ufficiale, il gruppo guidato da Francesco Gaetano Caltagirone ha preso posizione in merito alle affermazioni rilasciate da Nagel proprio all’apertura dell’Ops Montepaschi su Mediobanca. Caltagirone definisce le parole dell’ad “spesso inesatte, del tutto strumentali e infondate”, sottolineando la presenza di “due oggettive falsità”.
Secondo la nota, è falso che il gruppo abbia effettuato “significativi acquisti di azioni Montepaschi nel mese di aprile o comunque a ridosso della convocazione dell’assemblea del 17 aprile”, nella quale sarebbe stato trattato circa il 12% del capitale dell’istituto. Il riferimento è all’assemblea che ha dato il via libera all’aumento di capitale funzionale all’offerta di scambio, passata con l’approvazione di oltre l’86% dei presenti.
Nagel aveva parlato di una “anomala concentrazione di acquisti”, imputandoli agli stessi soggetti che, secondo lui, agirono poi anche in Mediobanca in occasione dell’assemblea del 16 giugno—una seduta che avrebbe dovuto varare l’operazione su Banca Generali, poi cancellata.
Contestazioni sull’Accelerated Bookbuilding
Il gruppo Caltagirone, nella stessa nota, smentisce anche la seconda accusa. È “falso”, si legge, che abbia “offerto lo stesso prezzo degli altri aggiudicatari” durante la procedura di accelerated bookbuilding tramite cui, il 13 novembre 2024, il Ministero dell’Economia ha ceduto azioni Mps. Il gruppo precisa che l’offerta presentata era superiore rispetto al prezzo di aggiudicazione finale, a riprova del fatto che sono esistite offerte a prezzi inferiori e che il prezzo definitivo è stato allineato verso il basso dal bookrunner.
Scenario di scontro
Questo botta e risposta si inserisce in una cornice di forti tensioni tra i principali attori del sistema bancario italiano. Da settimane il risiko delle partecipazioni si alimenta tra accuse reciproche, strategie di contrasto e movimenti sul mercato. All’orizzonte, resta in ballo la sfida sull’asset Mediobanca, con uno scontro ormai aperto tra la governance di Nagel e l’azionista Caltagirone, sostenuto anche dal gruppo Delfin degli eredi Del Vecchio.