FIRENZE – Partendo dalla Toscana, il quadro del rischio frane in Italia secondo il Rapporto ISPRA 2024 evidenzia un significativo aumento dell’estensione delle aree a pericolosità idrogeologica.
Nel complesso nazionale, sono 5,7 milioni gli abitanti esposti al rischio frane, di cui circa 1,28 milioni risiedono in zone con pericolosità elevata o molto elevata (classi P3 e P4), pari al 2,2% della popolazione totale. Il rischio coinvolge anche più di 582mila famiglie, 742mila edifici, quasi 75mila unità locali di imprese e 14mila beni culturali.
La superficie italiana a rischio frane è aumentata del 15%, passando dai 55.400 km² del 2021 ai 69.500 km² del 2024, ovvero il 23% del territorio nazionale. Particolarmente rilevante è l’incremento rilevato in Toscana, con un +52,8%, tra i più alti d’Italia dopo la Provincia Autonoma di Bolzano (+61,2%) e prima della Sardegna (+29,4%) e Sicilia (+20,2%). Questo aumento è dovuto soprattutto a studi di dettaglio più precisi delle Autorità di bacino e delle Province autonome.
In Toscana, le aree classificate a pericolosità elevata o molto elevata (P3 e P4) rappresentano il 16,2% del territorio regionale, pari a circa 3.798 km². In queste zone a rischio vivono quasi 154mila persone, vi sono oltre 62mila edifici, 11mila imprese e quasi 1.500 beni culturali a rischio frana. Tra le province più esposte spiccano Grosseto e Firenze, seguite da Siena, mentre i comuni con maggior territorio a pericolo elevato sono Manciano (Grosseto), Montacino (Siena) e Firenzuola (Firenze).
In termini di popolazione, Lucca e Firenze contano oltre 30mila abitanti a rischio, con Massa, Camaiore e Lucca che guidano la classifica per numero di persone esposte comunali. Lucca è anche la provincia con più edifici a rischio, seguita da Firenze. Per le imprese più esposte, primeggiano la città metropolitana di Firenze e la provincia di Lucca, mentre per i beni culturali i dati maggiori si registrano in provincia di Siena e Grosseto.
Il rapporto, presentato a Roma presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, sottolinea come l’8,7% del territorio nazionale classificato a maggiore pericolosità (P3+P4) sia passato al 9,5%, indicando un aumento complessivo del rischio legato alle frane su scala italiana.
In definitiva, la Toscana emerge come una delle regioni più esposte in Italia al rischio frane, con più di 1,5 milioni di residenti in zone a rischio, seconda solo alla Campania. L’aumento rilevante nella mappatura del rischio è anche una conseguenza di una più accurata e aggiornata classificazione delle aree a pericolosità da parte delle autorità competenti, che ha portato a una maggiore consapevolezza e segnalazione del dissesto idrogeologico.