FIRENZE – Non è uno zaino sano quello che migliaia di bambini toscani porteranno sulle spalle tornando a scuola lunedì, avvertono gli esperti di Coldiretti.
La colpa, però, non è dei libri, bensì degli spuntini di metà mattinata: merendine, patatine, snack ipercalorici, bibite zuccherate e altri prodotti ultraformulati che spesso si trovano nei distributori automatici o che i bambini portano da casa.
Il fenomeno è allarmante: «Due bambini su tre (63,3%) consumano questa merenda spazzatura che crea dipendenza e può ostacolare la crescita armonica dei nostri figli, tanto da rappresentare una vera emergenza sanitaria», spiega Michela Nieri, delegata Donne Coldiretti Toscana.
Secondo Nieri, è più facile «mettere una merendina nello zaino» che proporre alternative più sane come pane e marmellata, frutta a pezzi, crostate, yogurt o succhi senza zuccheri aggiunti. Per aiutare genitori e bambini, le cuoche e i produttori di Campagna Amica hanno promosso al mercato di Porta San Frediano a Firenze un’iniziativa di merende salva-salute.
«La colazione così come la merenda sono due momenti importantissimi nelle abitudini alimentari dei nostri figli», sottolinea Nieri. «Occorre consapevolezza, impegno e condivisione di tutta la famiglia. I nostri mercati non sono solo luoghi di vendita diretta, ma spazi di educazione alimentare». I prodotti confezionati e ultra-processati, spesso con venti ingredienti tra additivi e zuccheri, colpiscono proprio i ragazzi, i consumatori più vulnerabili. «Obesità infantile e malattie croniche, come quelle gastrointestinale, metabolica e cardiovascolare, sono correlate al consumo di questi alimenti dannosi».
Al mercato è stata allestita la prima esposizione dedicata alle merende anti-obesità, con piatti cucinati dai cuochi contadini che hanno anche consigliato ai genitori e nonni, sempre più coinvolti nella gestione dei nipoti. «L’ostacolo più diffuso è la resistenza dei bambini a mangiare frutta e verdura — aggiunge Nieri —. La preparazione va condivisa, anche con tono giocoso, spiegando i benefici e l’importanza di variare l’alimentazione».
Le alternative alle merendine esistono e sono accessibili: pane e marmellata, pane e formaggio o prosciutto, chips di frutta disidratata, crostate di frutta, torte di verdure, yogurt e snack di verdure crude o bollite, frutta secca. E le bibite zuccherate dovrebbero essere sostituite da latte, succhi di frutta e spremute naturali. Nei distributori automatici scolastici, invece, mancano alimenti salutari come verdura, yogurt e latte, mentre sono diffusi snack salati (45,8%) e dolci (50%).
I dati di Okkio alla Salute confermano la gravità della situazione: un bambino toscano su quattro è in sovrappeso o obeso, e uno su tre esce di casa senza una colazione adeguata. Il consumo giornaliero di frutta e verdura è molto lontano dalle cinque porzioni consigliate: il 77,9% dei bambini ne consuma almeno una volta al giorno, ma solo il 5,1% raggiunge le cinque porzioni. Inoltre, ben il 22,1% non consuma frutta o verdura quotidianamente, e il 42,5% non mangia mai legumi.
Le cattive abitudini alimentari hanno anche un costo sociale e sanitario stimato a 289 euro a testa l’anno. «L’80% dei genitori è preoccupato e chiede un grande piano pubblico nazionale per tutelare la salute dei propri figli», aggiunge Nieri. Dal rapporto Censis Coldiretti emerge che quasi un genitore su due ha notato che i figli scelgono spesso cibi ultra-processati, e i divieti imposti non sempre funzionano.
A fronte di questo scenario, torna nelle scuole toscane il progetto “Lo sviluppo sostenibile e l’educazione alimentare”, promosso da Coldiretti Toscana, Donne Coldiretti e Campagna Amica. Negli ultimi due anni ha coinvolto oltre 60 mila alunni di ogni ordine e grado attraverso lezioni, visite agricole e materiali didattici.
«Anche quest’anno saremo impegnati nelle scuole per invertire una rotta pericolosa per la salute delle nuove generazioni — conclude Michela Nieri —. Il dilagare dei cibi artificiali stravolge le nostre abitudini e mette a rischio la salute pubblica. La Toscana, pur con dati migliori rispetto al resto del Paese, deve tenere alta la guardia e lavorare per educare a una sana alimentazione e a corretti stili di vita».
«Dobbiamo tornare a mangiare semplice, genuino e stagionale, riappropriandoci della nostra Dieta Mediterranea, che è la nostra medicina quotidiana. La salute nasce a tavola».