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PERUGIA – Una vasta operazione della Guardia di Finanza di Perugia ha portato all’esecuzione di cinque misure cautelari personali legate a una gara pubblica indetta dal Consorzio bonifica Val di Chiana Romana e Val di Paglia.

Realtà che agisce sia sull’Umbria che sulla provincia di Siena, con riflessi anche su lavori della Provincia di Perugia.

Due funzionari pubblici – uno dipendente della Provincia di Perugia e uno del consorzio con sede a Siena – sono stati arrestati e posti ai domiciliari, così come l’amministratore di una società a responsabilità limitata residente a Chiusi (Siena). Altri due soggetti, un geometra di Ficulle (Terni) e un titolare di ditta individuale con sede a Perugia, sono stati sottoposti rispettivamente all’obbligo di firma e al divieto temporaneo di contrattare con la pubblica amministrazione.

L’inchiesta, coordinata dalla Procura di Perugia guidata da Raffaele Cantone, è partita dalla denuncia di un professionista a cui un intermediario aveva richiesto una somma in denaro per favorire l’assegnazione di un incarico di progettazione pubblicato dalla Provincia di Perugia. Le indagini, condotte dal nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Perugia, hanno fatto emergere molteplici elementi indiziari di accordi illeciti per aggirare la normativa sugli appalti pubblici.

Secondo gli inquirenti, anche se le procedure di selezione apparivano formalmente legittime, in realtà permettevano l’illegittima aggiudicazione di lavori pubblici di piccola entità. L’indagine, iniziata sotto la guida dell’allora procuratore aggiunto Giuseppe Petrazzini, coinvolge esclusivamente funzionari amministrativi, senza riscontri di responsabilità politiche.