FIRENZE – Gianni Amelio, Roberto Andò, Maurizio Nichetti: sono questi i protagonisti premiati della 43ma edizione di ValdarnoCinema Film Festival, in programma dal 7 all’11 ottobre a San Giovanni Valdarno (Arezzo).
Con moltissimi titoli arrivati da tutto il mondo, la selezione comprende 26 film in concorso, tra lungometraggi e cortometraggi e conferma la 43/ma edizione come una delle più ricche sia in termini di ospiti che di contenuti.
Invitati d’eccezione tre grandi autori del cinema italiano: Gianni Amelio, Roberto Andò e Maurizio Nichetti. I primi due riceveranno il Premio Marzocco alla Carriera, il terzo il Premio Valdarno Cinema alla Carriera. Tre momenti unici di incontro e discussione intorno ai loro percorsi artistici e professionali, molto diversi e proprio per questo così entusiasmanti, a partire dai loro ultimi film, rispettivamente “Campo di battaglia”, “L’abbaglio” e “AmicheMai”. Il programma include anche eventi speciali come la doppia proiezione de “La vita da grandi” con dibattiti sui disturbi dello spettro autistico; una serata contro la violenza sulle donne con l’artista e presidente di giuria Zoya Shokooi, la regista Sara Hourngir e la giornalista Annalisa Cuzzocrea.
Come sottolineato dal sindaco di San Giovanni Valdarno Valentina Vadi “il Festival rappresenta, ormai da oltre quarant’anni, il fiore all’occhiello della città, un appuntamento che unisce comunità e cultura e che ha saputo crescere insieme al territorio. ValdarnoCinema Film Festival non è soltanto una rassegna cinematografica, ma un vero e proprio patrimonio condiviso, capace di dare prestigio a San Giovanni Valdarno, aprirla al mondo e al tempo stesso rafforzarne l’identità”.
Il primo cittadino ha inoltre evidenziato come questa edizione assuma un valore ancora più speciale grazie al trentennale del Premio Marzocco, che verrà eccezionalmente assegnato a due grandi Maestri del cinema italiano contemporaneo, Gianni Amelio e Roberto Andò, e all’attribuzione del Premio Speciale ValdarnoCinema alla Carriera a Maurizio Nichetti. Riconoscimenti che non solo confermano il prestigio del Festival, ma rafforzano il suo ruolo di punto di riferimento anche per l’intero panorama cinematografico nazionale.
Marco Luceri, direttore artistico, sottolinea come: “la 43/ma edizione del ValdarnoCinema Film Festival sia tra le più ricche degli ultimi anni, grazie alla qualità dei film e alla presenza di numerosi ospiti. Il festival, spiega, non insegue le mode ma si propone come comunità viva, dove cinema e pubblico si incontrano per riflettere sul presente e immaginare il futuro. Una realtà locale con respiro internazionale, capace di unire le persone e valorizzare i giovani, vera forza della manifestazione. Quest’anno, inoltre, saranno celebrati tre grandi autori italiani: Gianni Amelio, Roberto Andò e Maurizio Nichetti, ciascuno protagonista di una serata speciale”.
Martedì 7 ottobre, il festival aprirà le sue attività già alle 17 con la presentazione del libro “Lars Von Trier. La luce oscura” di Elisa Battistini (Bietti) e incontro con l’autrice, presso Palomar – Casa della Cultura.
Alle ore 21 la proiezione del cortometraggio in concorso corto “C’è da comprare il latte” di Pierfrancesco Bigazzi (alla presenza del regista e degli attori Alessandro Benvenuti e Roberto Abbiati) precederà “Unicorni” (lungometraggio in concorso) alla presenza della regista Michela Andreozzi: una dramedy che con intelligenza e delicatezza esplora il ruolo dei genitori di fronte alle scelte dei figli. Al film seguirà un Q&A con il pubblico.
La chiusura del festival sabato 11 ottobre, dopo la consueta cerimonia di premiazione dei vincitori della 43ª edizione del ValdarnoCinema Film Festival è affidata al regista Maurizio Nichetti, che riceverà il riconoscimento del Premio “ValdarnoCinema” alla carriera e introdurrà a seguire il suo ultimo film: “Amichemai”.
Il concorso
Tra i lungometraggi in gara, oltre al film di apertura, troviamo: dal Giappone River Returns di Masakazu Kaneko, un viaggio attraverso la memoria e il paesaggio fluviale giapponese, dove le acque diventano metafora di ritorno, passaggio e rinascita (8 ottobre).
La vita da grandi di Greta Scarano, al cui centro della trama troviamo Irene (interpretata da Matilda de Angelis) che torna a occuparsi del fratello Omar, un giovane autistico con il sogno di diventare indipendente e rapper. Nel rapporto tra i due emerge una lezione universale sull’autonomia e la fratellanza (8 ottobre ore 18 con gli attori Yuri Tuci e Paolo Hendel, che incontreranno il pubblico).
Radio Solaire di Federico Bacci e Francesco Eppesteingher che racconta l’incredibile storia del bolognese Giorgio Lolli, ex operaio e sindacalista diventato pioniere delle radio libere in Africa (9 ottobre ore 16).
L’origine del mondo, esordio alla regia di lungometraggi di Rossella Inglese (9 ottobre ore 18 alla presenza della regista) e il documentario Women for Iran di Sara Hourngir, documentario che nasce dalla volontà di raccontare e informare sulla guerra civile che pervade l’Iran da molti anni (9 ottobre ore 21).
È la storia corale di quattro amici che si ritrovano a fare i conti con le scelte di vita, i rapporti affettivi e i sogni rimasti in sospeso quella raccontata in Di noi 4 di Emanuele Gaetano Forte (10 ottobre ore 16) a cui seguirà La cosa migliore di Federico Ferrone che affronta i temi dell’identità culturale e la criminalità giovanile (10 ottobre ore 18 con il regista presente).
Le proiezioni si concludono sabato 11 ottobre con All the way to the endless di Liang Shi (ore 16) e C’è un posto nel mondo di Francesco Falaschi (ore 18, alla presenza del regista) che indaga i temi dell’ appartenenza, del cambiamento e della ricerca di un equilibrio tra legami passati e aspirazioni future. Città o paese? Partire o restare?
Cortometraggi
Dalle animazioni poetiche e visionarie fino ai lavori che indagano rapporti familiari e le fragilità individuali, in programma troviamo tra le animazioni: Black (out) & White di Gianni Zauli; Confini, canti di Simone Massi; Dancing in the rain di Chao-chun Yeh (Taiwan); Dobrina di Hannes Rall (Germania); Gorrion di Alonso Carrillo (Canada); Homo Homini Lupus di Lorenzo Bentivogli e infine Hatch di Alireza Kazemipour, Panta Mosleh (Iran).
Tra le opere di fiction: 10.10.99 di Matteo Bocchi; Alba Blu di Emanuela Mascherini; Burul di Adilet Karzhoev (Kazakistan); Caos organizzato di Luigi D. Toreo; C’è da comprare il latte di Pierfrancesco Bigazzi; La buona condotta di Francesco Gheghi; Majoneze di Giulia Grandinetti e Rochelle di Tom Furniss (Nuova Zelanda).
Eventi speciali
Giovedì 9 ottobre la prima serata sarà dedicata a un focus sulla lotta contro la violenza sulle donne e la condizione della donna in Iran: un incontro con la presidente della giuria Zoya Shokoohi, la regista italo-iraniana Sara Hourngir, la regista Emanuela Mascherini con l’intervento di Annalisa Cuzzocrea a cui seguirà la proiezione dei film “Alba Blu” di Emanuela Mascherini, “Burul” di Adilet Karzhoev (Kazakistan) e il documentario “Women for Iran” di Sara Hourngir. Segue incontro con il pubblico e Q&A.
Per il programma completo e maggiori informazioni
info@valdarnocinemafilmfestival.it
www.valdarnocinemafilmfestival.it
I luoghi del festival
Teatro Masaccio (via Giosuè Borsi, 1)
Palomar Casa della cultura (piazza della Libertà, 15)