FIRENZE – Una studentessa di Firenze, 13enne, è costretta a rimanere a casa, da scuola, perché in città e nei dintorni non c’è possibilità di fare il tampone prescritto dal pediatra in seguito a sintomi come mal di gola e raffreddore.

E’ quanto denuncia l’associazione per i diritti degli utenti e consumatori (Aduc) in una nota. La ragazza di 13 anni, si spiega in una nota, frequenta una scuola media del capoluogo toscano.

Moretti (vicepresidente Aduc): «Per gli studenti non si chiede priorità sui vaccini»

«Ma ci rendiamo conto che, oltre un anno dopo lo scoppio della pandemia, uno studente fiorentino deve rimanere a casa per assenza di tamponi? – commenta Pietro Moretti, vicepresidente Aduc -. E l’Asl che dice al genitore di mettersi d’accordo con la scuola. Per gli studenti non si chiede priorità sui vaccini, come hanno fatto alcune categorie influenti cui la Regione Toscana ha subito chinato il capo, prolungando la scia di morti anziani, ma quantomeno, dopo 13 mesi di pandemia, ci si potevano aspettare tamponi tempestivi per gli studenti costretti a saltare la scuola per un mal di gola e raffreddore».

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