Oltre il 97% dei campioni testati nell’ambito dell’ultimo programma di monitoraggio della presenza di pesticidi negli alimenti in Europa contiene livelli di residui inferiori ai limiti ammessi. Lo dichiara l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), sulla base dei risultati provenienti dalla quinta relazione annuale sui residui dei pesticidi rilevati negli alimenti in 27 Stati membri dell’Ue, oltre che in Norvegia e Islanda.

I numeri – La relazione, redatta dall’unita’ Pesticidi dell’EFSA, si basa sull’analisi di oltre 79.000 campioni alimentari eseguita nel 2011 dalle autorita’ nazionali per la sicurezza alimentare. In particolare dai risultati del programma coordinato dall’UE e’ emerso che il 98,1% dei campioni analizzati conteneva livelli di residui al di sotto dei limiti consentiti e che il 53,4% dei campioni non conteneva tracce quantificabili di residui. Gli alimenti con le percentuali piu’ elevate di eccedenza degli Lmr (livelli massimi di residui) erano gli spinaci (6,5%), i fagioli con baccello (4,1%), le arance (2,5%), i cetrioli (2,1%) e il riso (2%). Gli alimenti con le piu’ basse percentuali di eccedenza degli Lmr erano la farina di grano (0,3%) e le patate (0,6%). La relazione dell’Unione europea sui residui di pesticidi negli alimenti ”dimostra che le percentuali di conformita’ ai limiti rimangono estremamente alte, ossia al di sopra del 97% per il terzo anno consecutivo” conclude Jose Tarazona, capo dell’unita’ Pesticidi dell’Autorita’ con sede a Parma.

Il commento di Agrofarma – L’Associazione nazionale imprese agrofarmaci (Agrofarma) esprime la sua soddisfazione dopo aver rilevato che sono i produttori europei, e tra questi, in particolare, quelli italiani, ad offrire ai loro consumatori gli alimenti più sicuri. Dal report emerge, infatti, che dall’analisi effettuata su circa 79mila campioni prelevati su 647 diversi tipi di alimenti, in più del 97% dei casi sono stati rispettati i limiti sui residui fissati dalla normativa europea. L’Italia, inoltre, si conferma leader in tema di sicurezza alimentare con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui superiori ai limiti consentiti, pari allo 0,6% dei campioni analizzati. Il rapporto è stato stilato a partire dai programmi nazionali di monitoraggio sugli agrofarmaci realizzati nei 27 Stati membri, oltre che in Norvegia e Islanda. Con l’occasione, Agrofarma desidera evidenziare che l’ortofrutta italiana è sottoposta a rigorose e continuative verifiche che permettono di garantire tali massimi standard di sicurezza; i risultati del report EFSA, infatti, confermano gli ultimi dati pubblicati dal “Controllo ufficiale sui residui di prodotti fitosanitari negli alimenti” del Ministero della Salute (anno 2011) sulla presenza di residui nella frutta e verdura coltivati in Italia.

Articolo precedenteUn parcheggio da 461 posti a Docciola, approvata la stesura preliminare del progetto
Articolo successivoAngeli e demoni