Il sistema degli allevamenti della Toscana va rivisto. E non c’è più tempo da perdere. Lo sottolinea la Cia Toscana in occasione dell’assemblea dell’Associazione regionale allevatori, che si è tenuta oggi giovedì 30 giugno a San Miniato (Pi). “Il processo di riforma del sistema di allevamento, indispensabile e non più rinviabile – sottolinea la Cia Toscana -, si presenta difficile anche in Toscana in ragione della concomitanza fra la crisi economica generale, che colpisce l’agricoltura in maniera gravissima, e le difficoltà della finanza pubblica, che sembra non riuscire a garantire nemmeno il sostegno alle attività ordinarie e istituzionali del sistema. Si rende necessario quindi instaurare con il sistema pubblico e istituzionale della regione uno stato di relazioni forte e trasparente, nel quale il sistema Ara (allevatori regionali) possa costantemente dimostrare l’impegno verso le azioni svolte al servizio degli allevatori e dei consumatori, assieme alla coerenza sul terreno della riforma interna con l’opera di razionalizzazione e riduzione dei costi di funzionamento”.


Ripensare il sistema – Il sistema – secondo la Cia Toscana – va ripensato da subito sulla base delle risorse pubbliche disponibili e la compartecipazione degli allevatori al funzionamento. La fase attuale, di transizione, deve potersi concludere quanto prima. Pertanto è necessario accelerare il lavoro di verifica e di approfondimento degli aspetti amministrativi per arrivare in tempi brevissimi ad una definizione dei problemi economici e finanziari reali e su questi organizzare gli opportuni interventi. L’anno in corso, il 2011, va considerato come l’annualità in cui si va alla definizione dei problemi reali di ordine economico e finanziario e alla composizione del progetto di risanamento, riorganizzazione e rilancio dell’associazione. Tutti i soggetti del sistema devono sentirsi impegnati nell’opera di risanamento e di rilancio; serve una discontinuità che va dimostrata con atti e comportamenti quotidiani significativi di un approccio responsabile ed una volontà costruttiva da parte degli operatori, gli amministratori, gli allevatori.


Riorganizzazione – Sul progetto di riorganizzazione del settore precisa la Cia Toscana: “Contestualmente alla definizione del programma di attività, il sistema Ara deve attivare un processo di ulteriore riorganizzazione coerente con la dimensione delle attività – spiega la Cia – in linea con le esigenze degli allevatori inseriti nel sistema dei servizi. Una riorganizzazione che deve significare anzitutto la riduzione progressiva dei costi di funzionamento da attuarsi attraverso accorpamenti di servizi e di funzioni con opportune forme di razionalizzazione organizzativa, gestione oculata del personale e la definizione del ruolo dei coordinatori soprattutto in relazione al controllo della gestione. A questo riguardo si rende necessario un programma di prospettiva in tema di politica del personale che abbia al centro sia gli obbiettivi del rinnovamento che quelli della valorizzazione delle competenze e delle professionalità”. La Cia Toscana è disponibile ha dare il proprio contributo sia politico che tecnico professionale alla stesura di un piano di riorganizzazione, così come richiesto dalla Cia e scaturito da un ordine del giorno dell’assemblea dell’associazione.


Firenze

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