99 milioni complessivi e 6.619 richieste di cassa integrazione (più 1.839 di mobilità) autorizzate e trasmesse all'Inps, poco più di 25mila lavoratori coinvolti. Sono i numeri della Cassa integrazione in deroga della Toscana che rischia di non essere sufficiente per rispondere alla potente onda d’urto della crisi economica che fa anni sta avvolgendo il sistema finanziario. La Regione fa sapere che resteranno comunque ancora prive di copertura ulteriori 6.500 richieste, tra cassa integrazione e mobilità, che coinvolgono circa 22.800 lavoratori. Fino ad oggi, dal Governo, sono stati stanziati per la copertura degli ammortizzatori sociali per l'anno 2013 85 milioni di euro per la Toscana, ai quali si aggiungono altri 14 milioni di economie stimate sulla base dello scarto fra le ore di cassa autorizzate dalla Regione e quelle effettivamente erogate da Inps.
 
I numeri Il quadro è estremamente complesso. Anche perché si assiste ad una fase di stallo dovuta all’attesa per la firma del decreto di ripartizione dei 500 milioni stanziati ad agosto dal Governo per gli ammortizzatori sociali un deroga. La quota che spetterà alla Toscana è pari a poco più di 33 milioni. Una volta siglato il decreto, previo il via libera dall' Inps, si potrà procedere con la trasmissione di ulteriori 3.400 istanze, pervenute entro la metà di giugno, tra Cig e mobilità, che coinvolgono circa 13mila lavoratori.
 
Il “J’Accuse” «La situazione degli ammortizzatori in deroga è insostenibile. Da mesi migliaia di lavoratori e lavoratrici non ricevono alcune indennità – ha tuonato in una nota l’assessore alle attività produttive della Regione Toscana Gianfranco Simoncini -. I decreti relativi ai 500 milioni di euro, stanziati da mesi, sono fermi al ministero delle Finanze e non sono ancora stati firmati e la grande maggioranza delle Regioni, la Toscana tra queste, hanno dovuto bloccare le autorizzazioni all'Inps». È questo il contenuto di una lettera aperta inviata alle organizzazioni sindacali e recapitata anche a parti sociali, istituzioni e ai colleghi delle altre Regioni.
 
L’emergenza sociale «Sono sempre di più – avverte Simoncini – le imprese che, di fronte all'incertezza sulla possibilità di utilizzare lo strumento della Cassa integrazione in deroga, hanno, loro malgrado, iniziato a licenziare. Da settimane si sentiva parlare di un ulteriore stanziamento di 330 milioni che, pur insufficiente per arrivare a coprire tutto il 2013, avrebbe rappresentato una boccata di ossigeno per il reddito di migliaia di cassaintegrati e lavoratori in mobilità. Nelle ultime ore circolano, invece, indiscrezioni sul rischio che tale finanziamento non sia attivato, nonostante  l'impegno che sta portando avanti il ministero del Lavoro. Mi auguro che tali indiscrezioni siano presto smentite dai fatti». 
 
Cosa fare Il prossimo mercoledì si svolgerà un nuovo incontro degli assessori al Lavoro delle Regioni con il sottosegretario al Lavoro Carlo Dell'Aringa sugli ammortizzatori in deroga, nel quale saranno riproposte richieste di certezze e finanziamenti per il 2013 e il 2014. Dopo l'incontro l'assessore convocherà una riunione straordinaria della commissione tripartita per valutarne gli esiti. «In considerazione della gravità della situazione – scrive l'assessore ai sindacati – ritengo, comunque fin da ora, necessario chiedervi di valutare l'opportunità di un intervento nei confronti delle vostre organizzazioni nazionali affinché venga da esse una forte richiesta al Governo per l'immediato sblocco dei 500 milioni da tempo stanziati e per un nuovo decreto che permetta di coprire tutto l'anno».

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