stingUn brindisi alla Toscana. Alla sua Toscana. È un rapporto reciproco di amore quello ormai istaurato tra Sting e la terra che lo ha reso un «vignaiolo italiano», come viene definito da Luciano Ferraro sul Corriere della Sera. Il Palagio, l’azienda acquistata da Sting nel 1999 a Figline Valdarno (Firenze) è stata inserita in una delle 101 cantine migliori d’Italia scelte dalla redazione di Wine Spectator. Ma non solo: l’ex cantante dei Police parteciperà il 9 aprile a Opera Wine, l’evento che aprirà Vinitaly. «Sono lusingato – ha detto Sting al Corriere della Sera -. Però non sono affatto sorpreso dalla qualità di Sister Moon».

Musica ‘di-vina’ Sono note ‘di-vine’ quelle della tenuta il Palagio. Non è infatti un caso che Sting abbia deciso di chiamare il suo vino con il nome di una sua canzone. Il Palagio, racconta il cantante, «è una giovane realtà ma che raccoglie i frutti di un serio lavoro fatto in vigna all’insegna del rispetto dell’ambiente e della ricerca dell’equilibrio per avere un prodotto sempre di alto livello». L’ex leader dei Police si dichiara felice per il successo da vignaiolo, al pari di come lo sarebbe per una buona recensione per un disco. Con la moglie Trudy, Sting segue in prima linea l’evolversi dell’attività del Palagio. «Siamo molto coinvolti – racconta Trudy – abbiamo un senso di lealtà per l’Italia. Noi apparteniamo alla Toscana». E si ritorna all’amore reciproco tra una star e una terra che lui adora: non è un caso che di tanto in tanto l’ex Police organizzi serate musicali insieme agli amici, per cantare nella sua tenuta del Palagio (video). «Apparteniamo alla Toscana», concludono Sting e Trudy.

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Dal profilo Facebook di Sting: il suo vino prodotto al Palagio, il ‘Sister Moon’
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