ISOLA DEL GIGLIO – “Ampliare la superficie del Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano all’intera Isola del Giglio (Grosseto) per tutelare tutta la fauna dell’isola e contribuire all’obiettivo del 30% di territorio italiano protetto entro il 2030”. Lo chiedono, in una nota, le associazioni Lav e Wwf Italia.

“Attualmente solo metà dell’isola è ricompresa nell’area protetta nazionale ed è insostenibile continuare a mantenere a ridosso dei confini dell’area protetta attività umane che finiscono per arrecare danni o disturbo alla biodiversità tutelata – spiegano gli animalisti -. Prima fra tutte l’attività venatoria, consentita nella metà dell’isola ad oggi ancora esterna al Parco. Continuando con questa assurda divisione di un territorio che presenta le medesime condizioni e valenze, si rischia di vanificare la funzione primaria del Parco nazionale che è proprio la conservazione del patrimonio naturale”.

“Al tempo stesso si rinuncia alle tante opportunità che un’area naturale protetta di valenza nazionale offre anche in termini di marketing e promozione territoriale – proseguono -. Allo tesso tempo, il mantenimento della caccia rappresenta un limite alle operazioni di cattura dei mufloni che, grazie ad un accordo tra Lav, Wwf e Parco, sta consentendo di superare l’originario obiettivo del loro abbattimento secondo quanto previsto dal Progetto Life Letsgo Giglio sull’eradicazione delle specie aliene. Ad oggi l’operazione di cattura sta producendo i risultati sperati e circa 50 esemplari sono già stati trasferiti dall’Isola del Giglio in altre aree naturali selezionate e assolutamente idonee ad ospitare gli animali: qui i mufloni del Giglio potranno continuare a vivere tranquillamente senza in ambienti più adatti”.

Lav e Wwf sottolineano che: “vanno assolutamente censurate le azioni di disturbo che qualcuno sta mettendo in atto contro il trasferimento dei mufloni catturati: si tratta di un atteggiamento che rischia di arrecare danni agli animali e allo stesso tempo spaventarli e spingerli fuori dall’area protetta e quindi alla portata dei fucili”. Le associazioni, infine, fanno “appello alla Regione Toscana affinché sospenda immediatamente la caccia nella parte dell’isola esterna al Parco, in attesa che si possa verificare, con il coinvolgimento dei cittadini dell’Isola del Giglio,  esperti naturalisti e portatori di interesse, la fattibilità di una proposta di ampliamento del Parco”.

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