Anche i batteri hanno la loro ‘playlist musicale’. Lo hanno dimostrato gli studenti della laurea in Biotecnologie dell’università di Firenze, che sotto la guida di Alessio Mengoni, hanno tradotto lo scambio di informazioni tra due batteri di Escherichia coli in suoni e colori. Il loro progetto è stato selezionato per partecipare all’International Genetically Engineered Machine competition (iGEM)-Giant Jamboree, concorso di biologia sintetica del Massachusetts Institute of Technology di Boston. L’obiettivo della competizione è progettare dei prototipi basati sulla biologia sintetica, cioè quella nuova area di ricerca che combina la scienza e l’ingegneria per sintetizzare sistemi biologici che non esistono in natura o riprogettare quelli già presenti. Per realizzare questi prototipi i partecipanti hanno ricevuto dagli organizzatori della manifestazione dei frammenti, isolati da organismi diversi.

Gli unici italiani a Boston Alla competizione, che si concluderà il 13 novembre, il gruppo fiorentino è l’unico a rappresentare l’Italia contro 300 squadre di altrettanti atenei di tutto il mondo. «I geni di Escherichia coli, costruiti sinteticamente dai ragazzi, sono stati modificati in modo da poter comunicare tra loro tramite delle molecole segnale», spiega Mengoni. In questo scambio di informazioni «i due batteri s’influenzano reciprocamente, provocando a intervalli regolari dei segnali fluorescenti poi tradotti in suoni attraverso un software, creato ad hoc dagli studenti, capace di quantificare la luce emessa in suoni», continua. Il progetto ha permesso di esplorare le dinamiche della comunicazione cellulare, osservando fluorescenze e composizioni musicali diverse. Un po’come se ci fosse una vera e propria playlist, firmata Escherichia coli.

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