Una nuova opera è arrivata ad arricchire il patrimonio artistico della Fondazione Monte dei Paschi di Siena. Si tratta della scultura in bronzo “Angel of History” che il suo autore, Greg Wyatt, uno dei più noti artisti contemporanei, ha voluto donare all’istituzione senese con una semplice cerimonia a cui hanno partecipato il presidente della Fondazione Gabriello Mancini, il direttore generale Marco Parlangeli e il deputato Enrico Bosi, che hanno accolto l’artista nel salone principale di Palazzo Sansedoni, ringraziandolo per il prezioso omaggio.


L’opera – La scultura “Angel of History”, un bronzo alto 69 centimetri, è stata realizzata nel 2009 in Francia ed esposta alla mostra denominata Two Rivers, tenutasi nello stesso anno nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio a Firenze. “Sono felice per l’opportunità che la Fondazione Monte dei Paschi di Siena mi ha concesso – dichiara Wyatt –. In particolar modo ringrazio il presidente Gabriello Mancini, il direttore generale Marco Parlangeli, il deputato Enrico Bosi,  Enzo Valeriani, e il curatore Michelangelo Bastiani”.

L’artista – Greg Wyatt, nato a New York nel 1949,  direttore della Newington – Cropsey Foundation e sculptor in residence presso la Cattedrale di San John the Divine a New York, riunisce nella tecnica della fusione del bronzo classicità e modernità, tradizioni culturali europee, americane e sudamericane. E’ da anni legato all’Italia e in particolar modo a Firenze e alla Toscana. Lo scultore, a vent’anni, dopo la sua prima visita nella città, decise infatti di spostare i suoi interessi artistici, dalla ceramica alla scultura monumentale. Molti i monumenti pubblici da lui scolpiti, esposti per la maggior parte in America, ma anche in Inghilterra e in Italia. Sue opere si trovano nella cattedrale di St.John the Divine a New York, presso la Tomba del Milite Ignoto  nel cimitero nazionale di Arlington, al Dipartimento di Stato di Washington. Inconfondibile è la traccia dei grandi del Rinascimento italiano: la torsione delle figure che sembrano emergere dalla materia stessa nella cura quasi da orefice per una scultura in bronzo che  diventa certosino, magistrale lavoro di cesello. Non solo i grandi artisti del passato, come Michelangelo e il Gianbologna sono fonte di ispirazione per lo scultore newyorkese, ma anche la letteratura europea, come le opere di Shakespeare per la realizzazione, ad esempio, del monumento a Stratford-upon-Avon in omaggio del grande scrittore. Wyatt estende la sua costante ricerca di ispirazione anche alle civiltà più antiche, alla mitologia greca o, sul piano strettamente scultoreo, ricollegandosi – in maniera suggestiva e sottilmente inquietante – alle arti figurative del Vecchio Mondo, in particolar modo quelle dell’area mediterranea: è da questo che nascono i vasi in bronzo dalle forme umane che sembrano parlare una lingua infinitamente misteriosa dal respiro millenario.


Siena

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