FIRENZE – Per la ristrutturazione dei vigneti sono pronti 17 milioni. I beneficiari saranno persone fisiche o giuridiche che conducono vigneti con varietà di uve da vino o che detengono autorizzazioni al reimpianto valide.

L’intervento riguarda tutte le varietà idonee alla coltivazione sul territorio toscano ma i vigneti devono avere un minimo di 3.300 ceppi per ettaro. La superficie minima è pari a 0,5 ettari, ridotti a 0,3 ettari per le aziende con superficie vitata pari o inferiore ad un ettaro e a 0,1 ettari per gli interventi realizzati nelle zone di produzione dei seguenti vini a denominazione di origine protetta Candia dei Colli Apuani, Colli di Luni, Ansonica Costa dell’Argentario, limitatamente al comune di Monte Argentario, Elba, nonché nel territorio delle isole toscane, e per gli interventi realizzati su vigneti storici/eroici.

Le azioni di ristrutturazione e riconversione dei vigneti devono essere realizzate entro tre anni dalla data di finanziabilità della domanda di aiuto. Per rendere la misura più efficacie e garantirne l’accesso al maggior numero possibile di imprese, è stato disposto che la superficie massima ammissibile a contributo per ciascuna Ute non possa superare i 20 ettari.

“Dopo due anni di sostanziale stabilità, anche a causa della pandemia – ha affermato l’assessore all’Agroalimentare Stefani Saccardi -, la superficie vitata toscana è tornata sopra la soglia dei 60mila ettari. Di questi, ben oltre la metà hanno usufruito negli ultimi anni dell’intervento regionale su questa misura, nell’ambito dell’Ocm Ue del vino. Anche in questo la Toscana è sopra la media nazionale, che si attesta invece al 46%. Un ‘vigneto Toscana’ che per circa il 95% è destinato a vini di qualità, tra Docg, Doc e Igt, rispetto a una media nazionale che supera di poco il 60%”.

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