FIRENZE – In Toscana si va spesso al pronto soccorso, ma con motivazioni più appropriare rispetto al resto d’Italia. In media un cittadino su tre vi si è recato, però solo il 10% non avrebbe dovuto farlo: in Italia è il 22%.

Dal rapporto di Agenas emergono anche altri numeri positivi per la sanità toscana riguardo i tempi di permanenza al pronto soccorso, ovvero la media di minuti intercorsi tra l’arrivo del paziente e la sua successiva dimissione: 116 contro 164 minuti del dato nazionale per quanto riguarda i codici bianchi, ovvero i casi in assoluto meno urgenti, ed una mediana di 66 minuti contro 111.

Meglio della Toscana, riferendosi alla media aritmetica calcolata su oltre 66 mila accessi, hanno fatto nel 2022 solo Umbria e Bolzano. Nel caso dei codici verdi la media toscana è stata invece di 171 minuti contro 230 (quasi 240 mila i pazienti che nel 2022 rientrano in questa categoria) – un risultato che è il migliore d’Italia dopo la provincia autonoma di Bolzano – e 396 minuti contro 416 per i codici gialli, con la Toscana che si situa in questo caso a metà classifica con oltre 840 mila casi trattati.

Anche per quanto riguarda l’accessibilità ai pronto soccorso la Regione Toscana si colloca sotto alla media italiana, a conferma della garanzia di un servizio esteso e diffuso e capillare nei diversi territori della regione. Se il 2,58 per cento della popolazione italiana che abita nelle aree interne impiega più di trenta minuti a raggiungere il pronto soccorso più vicino, in Toscana la percentuale si riduce attestandosi all’1,7 per cento, e nei prossimi anni potrà essere ulteriormente migliorato grazie ai nuovi presidi territoriali, come le case della comunità e gli ospedali di comunità, attivate con i fondi Pnrr e che svolgeranno un servizio fondamentale per alleggerire la pressione sui pronto soccorso. Si prevede infatti che l’accesso oltre i trenta minuti si ridurrà allo 0,79 per cento rispetto all’1,7 per cento, anch’esso in calo, del dato nazionale.

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