PISA – La società Enel è stata condannata dal giudice del Tribunale di Pisa, sezione lavoro, Franco Piragine, al risarcimento dei danni per la malattia e la morte per mesotelioma pleurico di origine professionale di un ex dipendente dell’azienda, deceduto il 19 aprile 2019 a 69 anni.

Lo rende noto l’Osservatorio nazionale amianto precisando che la vittima «ha lasciato la moglie e due figli». «Mio padre – racconta la figlia – è stato autista dei pullman in Val di Cecina per più di 30 anni, venendo anche a contatto con i lavoratori delle fabbriche che, ignari, salivano e scendevano dai mezzi senza togliersi la tuta intrisa dall’amianto. Per ottenere il risarcimento ci siamo rivolti all’Osservatorio nazionale amianto Val di Cecina, che a sua volta ha investito della tutela legale il suo presidente nazionale, avvocato Ezio Bonanni, insieme e all’avvocato Massimiliano Deiana. I due legali – aggiunge – hanno quindi depositato il ricorso giudiziario presso il tribunale che ha accertato la responsabilità dell’Enel per l’insorgenza della neoplasia e il conseguente decesso, liquidando in nostro favore un importo complessivo di circa 800mila euro, oltre interessi e rivalutazioni».

Le testimonianze

Secondo le testimonianze citate in sentenza dal giudice del lavoro «i materiali contenenti amianto, coppelle, fibretta e cemento, ci venivano forniti dall’Enel», «non vi era una mensa ma consumavamo il cibo che portavamo da casa, talvolta mangiavamo sopra le coppelle» e un altro teste ha aggiunto: «Non avevamo mascherine né altre protezioni dalla polvere».

Avvocato Bonanni: «Molto rimane ancora da fare in Val di Cecina e tutte le province limitrofe per la tutela anche delle altre vittime»

Per Bonanni «dopo una lunga battaglia giudiziaria, a 12 anni dalla morte finalmente giustizia per la famiglia Fedeli con la condanna della società. Molto rimane ancora da fare in Val di Cecina e tutte le province limitrofe per la tutela anche delle altre vittime».

Enel pronta a impugnare la sentenza

In merito alla condanna Enel precisa in una nota: «In relazione alla decisione del Tribunale di Pisa sul giudizio risarcitorio promosso dagli eredi di un lavoratore, che ha inizialmente prestato attività per alcune imprese appaltatrici di Enel presso l’area geotermica di Larderello e, successivamente, per un’azienda del trasporto pubblico locale, Enel intende precisare che la richiesta iniziale di danni è stata notevolmente ridimensionata e che procederà ad impugnare la sentenza».

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