Sotto un sole reso ancora più caldo dall’asfalto questa mattina 200 lavoratori delle concessionarie autostradali si sono ritrovati nella piazzola di fronte al casello di Firenze- Scandicci per aderire allo sciopero nazionale che ha visto presidi anche a Frosinone, Pescara e Tortona (Alessandria). Il motivo dell’agitazione è il nuovo Codice degli Appalti che limita la possibilità per le concessionarie di eseguire direttamente manutenzioni e progettazione. «Se istituzioni e Governo non daranno una soluzione al problema, migliaia di posti di lavoro saranno a rischio», sostengono i sindacati.

«Il testo definitivo – dichiarano Giulia Bartoli, Ottavio De Luca e Ernesto D’Anna, segretari generali regionali di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil – è sbagliato e dannoso ed avrà ripercussioni pesantissime sui livelli occupazionali, con ben 3.000 lavoratori a rischio a livello nazionale, di cui 200 nell’area toscana».

«Ci scusiamo per i disagi creati oggi agli utenti – aggiungono -, ma la vertenza dei lavoratori delle concessionarie autostradali è finalizzata non solo alla salvaguardia dell’occupazione ma anche alla qualità del lavoro e delle prestazioni effettuate nella manutenzione delle autostrade, e quindi, a garantire la sicurezza degli automobilisti stessi”. “Un provvedimento del genere – proseguono – ha come conseguenza la perdita di lavoratori altamente qualificati e la destrutturazione di imprese specializzate».

Per Rsu e sindacati è necessario dare risposte certe e rapide al problema e per questo hanno chiesto al ministro Carlo Calenda di convocare con urgenza un tavolo che affronti la crisi delle aziende controllate dalle concessionarie, imprese che rappresentano, per il settore edile, il principale comparto industriale. Il tavolo, dopo le pressioni e le mobilitazioni dei territori, è stato convocato per il 14 luglio prossimo, giorno in cui era in programma una nuova iniziativa di mobilitazione che – dopo il via libera all’incontro – è stata sospesa.

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