SIENA – Una lettera aperta alla città di Siena per chiedere «di comprendere le nostre ragioni e di essere solidali con la nostra protesta». A scriverla i lavoratori e le lavoratrici del Gruppo Monte dei Paschi di Siena, in vista del presidio in programma domani, 24 settembre, davanti a Rocca Salimbeni a Siena e in contemporanea a Milano, Roma e Bari.

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«In questi anni – scrivono – avete sentito parlare della nostra Banca come di un problema.
Invece noi siamo le persone che, nonostante le difficoltà, hanno lavorato con dedizione per rendere alla nostra clientela un servizio competente e rispondente alle esigenze.
Oggi siamo in sciopero perché il nostro futuro è incerto. Non sappiamo per quale azienda lavoreremo, se la nostra professionalità sarà salvaguardata, se lavoreremo nella stessa città, quale mansione saremo chiamati a svolgere. Oppure se saremo considerati esuberi, cioè persone di troppo, che non servono più».

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Le ragioni dello sciopero

«Oggi siamo in sciopero – prosegue la lettera – perché abbiamo affrontato la crisi senza nasconderci, mettendoci la faccia e accollandoci la nostra parte di sacrificio economico, per un risanamento promesso e mai arrivato. La responsabilità non è nostra ma siamo noi, lavoratrici e lavoratori del Gruppo Monte dei Paschi di Siena, a rischiare di pagarne il conto. Un conto salatissimo. Oggi siamo in sciopero perché meritiamo rispetto e per chiedere di
essere coinvolti da subito nel progetto che deve riguardare il complesso dei dipendenti dell’intero Gruppo – e non solo una parte – per contrattare le garanzie di un futuro dignitoso e sostenibile. Per tutte e per tutti noi».

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