L'attrice Galatea Ranzi

SIENA – Le poesie di Emily Dickinson lette dall’attrice Galatea Ranzi, il romanzo del direttore di Rai Fiction Maria Pia Ammirati, la passeggiata d’autore dedicata allo scrittore senese Federigo Tozzi e l’incontro con il filosofo Diego Fusaro. La seconda giornata di Sì Siena, Il linguaggio tra terra e cielo, venerdì 24 settembre, propone un variegato calendario di appuntamenti con la direzione artistica di Davide Rondoni. Il festival itinerante è un evento di Comune di Siena in collaborazione con l’Accademia Chigiana, Siena Opera della Metropolitana, l’Associazione Centro Storico Città di Siena e l’organizzazione dell’Accademia dei Silenti.

Tutti gli appuntamenti sono a ingresso gratuito, a numero chiuso con prenotazione obbligatoria sui siti www.accademiadeisilenti.itwww.toscanalibri.it

Per informazioni scrivere a segreteria.sisienafestival@gmail.com. Sarà garantito il rispetto delle misure anti Covid e in ottemperanza alle disposizioni governative vigenti (rif. D.L. del 23 luglio 2021), l’accesso alle iniziative sarà consentito solo agli utenti in possesso della Certificazione verde COVID-19 (Green Pass) in corso di validità.

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Il programma

Evento clou della giornata sarà alle ore 21 al Teatro dei Rinnovati “Figlia dell’oro“, spettacolo lettura scenica, curato dalla poetessa e scrittrice Flaminia Colella. Protagonista l’attrice teatrale Galatea Ranzi che leggerà una selezione di poesie di Emily Dickinson, genio della letteratura di tutti i tempi. Al centro dei testi, il tema dell’oro, caro e presente nel corpus letterario della poetessa americana. Si alterneranno alle letture momenti di danza su musiche scelte appositamente per accompagnare e tenere il tempo di una serata all’insegna della grande poesia. La lettura scenica sarà impreziosita dalla proiezione delle fotografie dal maestro dell’immagine Elio Ciol, cui è cara e costante la rappresentazione del rapporto tra cielo e terra, dell’orizzonte e dal gesto di danza di Mizar Tagliavini e della sua compagnia.

Ad inaugurare la giornata sarà alle ore 15 l’omaggio allo scrittore senese Federigo Tozzi nel centenario della sua morte con la Passeggiata d’autore “Dall’aia si vedeva Siena” (partenza piazza Gramsci – evento a numero chiuso sold out). Un itinerario del tutto inedito con il quale raggiungere i principali luoghi tozziani fuori le mura della città. Ad iniziare da Castagneto (con la casa rossa lungo la strada dei Cappuccini), uno dei due poderi che Federigo aveva ereditato dal padre e dove abitò con la sua famiglia dal 1908 al 1914. La targa posta sull’edificio ricorda che qui lo scrittore compose il romanzo Con gli occhi chiusi, e che “luoghi, creature, stagioni di questa campagna, allora solitaria, animarono la sua grande arte”. Leggiamo nel romanzo: “Dall’aia si vedeva Siena. […] Il podere, benché piccolo e con le case in quel modo, era bello: ci si trovava una dolcezza che invogliava a starci: cinque cipressi, in fila, dietro il muricciolo dell’aia; e poi tutto pieno d’olivi e di frutti.” Poi l’altro podere, quello del Pecorile (nella zona di Malamerenda), teatro del romanzo Il podere. Scrive Tozzi: “Di Siena, dietro quattro o cinque poggi sempre più alti, quasi a chiocciola, si vedevano soltanto le mura; tra la Porta Romana e la Porta Tufi. Dalle mura in giù, i prati e i grani scendevano tagliati da poche strade; riunendosi a spicchi, verso qualche podere; con le case sui cucuzzoli dei poggetti, accerchiate dai cipressi. Si sentiva il treno della Val d’Arbia; quando, secondo i contadini, era segno di piovere.” Il percorso – con letture e commenti delle pagine d’autore – toccherà inoltre altri luoghi notoriamente legati alla vita e all’opera dello scrittore senese, come porta Tufi, strada del Mandorlo, strada del Giuggiolo.

Tra le novità letterarie al festival, il romanzo del direttore di Rai Fiction Maria Pia Ammirati, in uscita per Mondadori “Vita ordinaria di una donna di strada”, ispirata e toccata da una serie di storie vere, racconta la parabola di una giovane prostituta di Bucarest, tra sogni infranti, violenze e moti di ribellione. Altro romanzo “Il sole senza ombra” (Mondadori) dello scrittore e curatore di pordonenelegge, Alberto Garlini: in un’Italia a cavallo tra il troppo nero degli anni Settanta e il troppo bianco degli Ottanta, la parabola di un comico figlio, protagonista e vittima del suo tempo.I due autori saranno protagonisti, insieme allo scrittore e autore cinematografico Andrea Di Consoli e autore del recente “Tutte queste voci che mi premono dentro” (editoriale scientifica) e al giornalista e scrittore, Luigi Mascheroni che ha pubblicato nel 2021 “I libri non danno la felicità” (Oligo), dell’incontro “Cos’è inventare storie nell’Italia di oggi” per una riflessione letteraria, sull’invenzione di storie oggi: quali nuovi stimoli, approcci, priorità nella creazione di nuove narrazioni e linguaggi (alle ore 19, Loggia della Mercanzia).

 Alle ore 18 sotto la Loggia della Mercanzia, l’incontro “Libertà o salute? Una vera alternativa?” con il filosofo Diego Fusaro, docente di filosofia all’ ”Istituto Alti Studi Strategici e Politici” di Milano (IASSP) con il suo nuovo libro “Golpe globale – Capitalismo terapeutico e gran reset” (Piemme) in cui richiamandosi all’insegnamento dei grandi filosofi, mostra come l’emergenza sia diventata un metodo di governo a cui il potere ricorre per una ristrutturazione in senso oligarchico e autoritario dell’economia, della società e della politica. Celebre voce fuori dal coro nel dibattito pubblico italiano, Diego Fusaro analizza come la gestione della pandemia di Covid-19 lascerà un’impronta minacciosa e duratura sul futuro dell’umanità, al di là degli aspetti sanitari.

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