Foto Il sito di Firenze

«Non sapevo che fosse un simbolo neonazista». Avrebbe affisso la bandiera da guerra della marina militare del Secondo Reich nella sua stanza della caserma Baldissera, a Firenze, sede del sesto battaglione dei carabinieri, senza sapere cosa rappresentasse quel vessillo, che oggi è un simbolo utilizzato da gruppi neonazisti.

Giustificazione e condanne Così, secondo quanto si apprende, si sarebbe giustificato davanti ai suoi superiori il carabiniere ventitreenne in ferma volontaria, originario di Rieti, che risulta essere il responsabile dell’affissione della bandiera neonazista in camera. Il giovane carabiniere, sempre secondo quanto si apprende, è iscritto alla facoltà di storia dell’università La Sapienza di Roma. Il militare avrebbe chiesto scusa e avrebbe spiegato di essere un appassionato del periodo della prima guerra mondiale e di aver acquistato su internet la bandiera del Secondo Reich. Proseguono intanto gli accertamenti disciplinari interni, disposti “immediatamente”, come spiegato in una nota a firma del comandante del sesto battaglione, tenente colonnello Alessandro Parisi, che definisce “grave il comportamento posto in essere” dal giovane carabiniere. La Procura militare ha avviato un’indagine per valutare se si configurino ipotesi di reato per l’accaduto, e ha inviato una relazione alla magistratura ordinaria. «Un effetto inquietante, il fatto che un’Arma che ha tenuto la democrazia italiana possa avere una contaminazione da questo tipo di idee è un elemento che non può che preoccupare, rispetto al quale bisogna reagire». Così il ministro della Giustizia Andrea Orlando in merito all’episodio dell’esposizione di una bandiera neonazista nella caserma dei Carabinieri di Baldissera a Firenze. Sul fatto accaduto è tornato anche il sindaco Dario Nardella. «Quando sento Salvini che dice che il fascismo non è un problema o altre forze politiche che bollano questi fatti come anacronistici, francamente mi preoccupo perché c’è quasi il tentativo di cancellare la memoria-ha raccontato il sindaco di Firenze- Sono molto preoccupato vedo tentativi di rispolverare certi messaggi che si rifanno a un patriottismo nazionale costruito sull”intolleranza, sulla limitazione dei principi di libertà. Credo non si debba abbassare la guardia nella maniera più assoluta». Rispetto alla vicenda della bandiera, il sindaco ha spiegato che «verso i carabinieri c’è grande stima, ma non possiamo far finta che non ci siano questi aspetti».

Articolo precedenteVerso l’assemblea. ChiantiBanca, gruppo di soci: «Non è annullabile il debito verso Ccb»
Articolo successivoRichard Ginori. Raggiunto l’accordo per salvare il marchio e duecento posti di lavoro