Pompe bianche in Toscana crescono. Da oggi grazie all’accordo sottoscritto dalla Regione con Conad e Coop per accelerare il processo di liberalizzazione avviato dal governo. Una novità osteggiata, nei giorni scorsi, da parte dei gestori per voce del loro presidente Andrea Stefanelli (leggi)

L’accordo Con l’intesa firmata oggi l’associazione delle Coop (Accdt) e la Conad si impegnano ad aprire nuovi impianti di distribuzione di carburante garantendo prezzi alla pompa più bassi e competitivi rispetto al mercato tradizionale. Qualora poi l’impianto comporti la chiusura o l’esubero di personale in altre stazioni di servizio nel raggio di quindici chilometri, i centri commerciali si impegnano a riassorbire la manodopera: anche in altre attività presenti nel complesso commerciale. In alternativa la grande distribuzione che aprirà impianti non con il proprio marchio – e che non potrà quindi riassumere direttamente manodopera – si impegna a scegliere per l’affidamento delle stazioni di servizio in gestione, a parità di condizioni, gli esercenti che già operano negli stessi quindici chilometri. E’ il caso delle Coop.

Il risparmio al litro Nei nuovi impianti i consumatori possano godere di uno sconto di almeno 10 centesimi rispetto al prezzo medio del carburante. Conad ha spiegato che in esperienze analoghe il risparmio per i consumatori Conad è stato finora in Italia di 7,9 centesimi al litro rispetto al prezzo medio pubblicato ogni mese dal ministero. Tra i 7 e gli 8 centesimi, compresi eventuali punti per la spesa nei centri commerciali, i vantaggi ottenuti nei distributori “presi in affitto” dalla Coop.

I nuovi impianti La Conad ha già da tempo un piano di sviluppo pronto: tra le domande presentate una riguarda Prato e un’altra Venturina, in provincia di Livorno. Ma saranno presentate in tutti i comuni capoluogo, ha spiegato il responsabile dell’azienda a margine della firma, con l’auspicio che la semplificazione possa consentire risposte ed iter più rapidi. L’obiettivo dell’azienda, che aprirà distributori a marchio Conad come già ne esistono diversi in Sardegna e Lazio ed uno anche in Toscana, a Gallicano in provincia di Lucca, è inaugurare un paio di stazioni di servizio entro il 2012 assieme a qualche cantiere in fase avanzata. La Coop invece non aprirà distributori con il proprio marchio, ma farà accordi con gestori già esistenti: un po’ come è già stato fatto davanti all’Ipercoop di Sesto Fiorentino con un impianto Agip.

L’osservatorio Parallelamente la Regione Toscana farà un monitoraggio dei prezzi alla pompa praticati negli impianti di tutta la Toscana. L’osservatorio non fa parte dell’intesa siglata oggi e non riguarda solo la grande distribuzione, ma ne è un corollario e servirà a garantire prezzi trasparenti. I dati saranno infatti pubblicati on line, a disposizione di tutti i consumatori. Si potrà capire qual è il prezzo medio applicato in Toscana e, naturalmente, l’offerta più vantaggiosa. L’osservatorio vigilerà naturalmente anche sulla corretta applicazione dell’intesa.
I numeri della Toscana Ad oggi ci sono 1565 stazioni di servizio. Le pompe ‘bianche’, quelle senza logo e con prezzi presumibilmente low cost, sono 39, di cui 4 gestite dalla grande distribuzione: 1 dalla Conad e 3 dalla Carrefour. I grandi centri commerciali in tutta la regione sono 165.

La posizione di Assopetroli «Grave sconcerto». E’ la reazione di Assopetroli-Assoenergia, l'associazione che raccoglie le imprese indipendenti del comparto, ivi comprese le cosiddette pompe bianche o no-logo. Secondo l'associazione il "grave sconcerto" deriva principalmente da due ordini di motivi: la modalità con cui si e' deciso di intervenire nel settore, interloquendo soltanto con una categoria di operatori, ignorando che la quasi totalità degli impianti sono di proprietà di compagnie petrolifere e di operatori privati diversi dalla grande distribuzione organizzata; la revisione della normativa in tema di carburanti e' finalizzata ad eliminare l'obbligo relativo all'istallazione di un prodotto ecologico, gpl o metano, negli impianti di nuova costruzione. Questa normativa, in vigore da poco piu' di due anni, e' rispettata da tutti gli attori della distribuzione (dalle compagnie petrolifere ai gestori di impianti). Tale eventualità, evidenzia Assopetroli, appare percio' a favore solo di pochi operatori che cercano di sfuggire, attraverso la promessa di prezzi scontati rispetto a prezzi medi non verificabili, da quelle poche regole che vanno incontro, unicamente, alle esigenze del consumatore che oggi richiede impianti moderni dotati di tutti i prodotti, in particolare di quelli a piu' basso costo, e servizi.

Articolo precedente«Imprese a rischio usura. Banche intervenite». E il 57% delle aziende rinuncia a chiedere prestiti
Articolo successivoFondo Kyoto, per i Comuni montani 200mln da investire in progetti verdi