Celle_di_camaldoliVerrà stappato nei primi giorni del nuovo anno il vino che bevevano i benedettini nel XIII secolo nel Monastero di Camaldoli nell’Appennino toscano in provincia di Arezzo. A ricostruirne l’identità è l’Unità di ricerca per la Viticoltura del Crea, che ha condotto un’indagine bibliografica e di campagna per riprodurre il vino con le varietà di vite e le tecnologie impiegate storicamente mille anni fa.

21 varietà autoctone nei vigneti-relitto Le prime anticipazioni evidenziano un prodotto complesso, dal colore rosso intenso e dalle caratteristiche aromatiche molto particolari, spiegano i ricercatori, che nella prima fase del loro lavoro hanno individuato e recuperato 21 varietà autoctone, ancora presenti in piccoli vigneti ‘relitto’ della valle del Casentino. Nella primavera 2016, annuncia il Crea, il vino verrà presentato ufficialmente richiamando l’antica tradizione produttiva di un territorio dove la pratica agricola è da sempre parte integrante delle attività del Monastero.

Articolo precedenteIl riconoscimento. Premio Puccini al tenore Kaufmann, il 18 dicembre la cerimonia
Articolo successivoSanità toscana: più servizi sociali nelle aree rurali