Si chiama Caravaggio il treno che Hitachi Rail Italy costruirà per Trenitalia, per i trasporti regionali. L'azienda fa sapere che il contratto da parte di Trenitalia riguarda la costruzione di 39 treni, per un valore di 333 milioni di euro. ANSA/UFFICIO STAMPA +++EDITORIAL USE ONLY - NO SALES+++
Si chiama Caravaggio il treno che Hitachi Rail Italy costruirà per Trenitalia, per i trasporti regionali. L'azienda fa sapere che il contratto da parte di Trenitalia riguarda la costruzione di 39 treni, per un valore di 333 milioni di euro. ANSA/UFFICIO STAMPA +++EDITORIAL USE ONLY - NO SALES+++
Foto Ansa

Ci sono buone prospettive occupazionali, secondo la Fim-Cisl Toscana Nord, allo stabilimento pistoiese Hitachi Rail Italy. A breve potrebbero entrare al lavoro un centinaio di nuovi addetti e anche per l’indotto le cose si starebbero mettendo per il verso giusto. Lo ha affermato in conferenza stampa a Pistoia il segretario di Fim-Cisl Toscana Nord, Jury Citera. Con lui i rappresentanti della Rsu eletti nelle fila della Fim-Cisl.

Investimenti nella verniceria e nella carpenteria Le prospettive industriali che fanno ben sperare sono legate alla fine delle commesse per l’Etr 1000, Vivalto e Tsr; ai nuovi treni e metropolitane, come il regionale Caravaggio, l’At 300 per la West of England, la metro di Milano e quelle di Miami, Honolulu, Lima, Sanying e Salonicco; oltre alla sinergia avviata tra gli stabilimenti italiani del gruppo e quelli giapponesi. Queste dovrebbero dare soluzioni occupazionali anche per i lavoratori dell’indotto (circa 400), attualmente in cassa integrazione ordinaria. «Hitachi Rail – ha detto Marco Fontana (Rsu) – sta facendo grandi investimenti, non solo la sala prove che è stata inaugurata in occasione della visita dell’ex premier Renzi, ma anche nella carpenteria e nella verniceria». E anche per la vicenda amianto, ad avviso del sindacato, ci sono buone prospettive per i lavoratori ancora in servizio di ottenere i benefici previdenziali (pensione anticipata). «Dopo la legge del dicembre 2015 e il decreto attuativo del luglio 2016 – ha aggiunto Fontana – siamo arrivati a un punto cruciale. I lavoratori che erano in Breda costruzioni ferroviarie negli anni della scoibentazione del tetto, dal 1987 al 1991, hanno i requisiti e saranno certificati rispetto a quei requisiti. Stiamo aspettando i documenti ufficiali, ma per le notizie che abbiamo in nostro possesso crediamo di essere vicini ad una soluzione».

Articolo precedenteIpotesi usura bancaria. Alessandro Profumo rinviato a giudizio, i suoi legali: «Estraneo a ogni illecito»
Articolo successivoBiblionido spalanca le porte a genitori e figli, libri in prestito al nido “Del Sole”