bullismoBaby gang sgominata nel senese, a capo un 16enne. La banda si è resa responsabile di atti vandalici e di bullismo, stalking, percosse, furti d’auto e di denaro – Sgominata a Poggibonsi (Siena) una baby gang di 10 ragazzi che seminava il panico dentro e fuori scuola. La banda, composta da giovani di età compresa tra i 15 e i 17 anni residenti nella cittadina senese, faceva uso di sostanze stupefacenti e rispondeva agli ordini impartiti dal leader 16enne, considerato dagli investigatori, «estremamente violento e socialmente pericoloso». La banda si è resa responsabile di atti vandalici, atti di bullismo, stalking, percosse, furti d’auto e di denaro.

Le violenze a scuola fanno scattare le indagini A porre fine al loro operato sono stati gli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza coordinati dal dirigente Gianluigi Manganelli, a seguito di una lunga indagine partita nell’aprile 2014 su segnalazione della dirigente scolastica che raccontava di un clima di intimidazione e violenze da parte di alcuni ragazzi all’interno dell’istituto. Tra gli episodi segnalati le violenze per futili motivi di due membri della baby gang che hanno percosso un compagno tredicenne fino a provocargli la fuoriuscita di sangue dal naso che lo ha costretto a recarsi al pronto soccorso. Nel maggio 2014 un componente della banda è stato denunciato per aver ripetutamente minacciato di morte la dirigente scolastica e i professori, avvertendo che avrebbe dato fuoco alla scuola.

Raid notturni a scuola, traditi dalle merendine Sempre nel maggio dello scorso anno l’istituto ha subito due raid notturni: nel primo sono stati denunciati 5 minorenni, di cui due ragazze di 13 e 14 anni e tre ragazzi di 15, 16 e 17 anni per essersi introdotti all’interno dell’edificio rubando dalla cassaforte della presidenza 600 euro e alterando i propri voti sui registri. In una seconda occasione sono stati denunciati 3 ragazzi di 15, 16 e 17 anni per aver devastato aule, rubato altro contante pari a qualche decina di euro e aver devastato la macchinetta delle merendine. A tradirli sono state proprio le numerose impronte digitali lasciate sulle confezioni. La baby gang, che frequentava poco le lezioni, era molto attiva anche all’uscita di scuola. Episodi di bullismo si sono verificati sull’autobus che riportava gli studenti a casa, con offese rivolte ad alcuni coetanei stranieri, e attraverso il furto di un’auto trovata con le chiavi inserite. Alla guida c’era il “capo” 16enne, che «non sapeva come ritornare a casa», hanno spiegato gli investigatori. Il 16enne in compagnia di un 25enne aveva anche rubato un telefono cellulare all’interno della piscina comunale. Nel corso delle indagini la Polizia ha scoperto che il 16enne si era anche reso protagonista di maltrattamenti in famiglia con percosse e pugni al fratello e alla madre per ottenere denaro. Tratto in arresto, il ragazzo è stato accompagnato in una struttura di accoglienza nel Lazio mentre la posizione degli altri 9 giovani sono al vaglio dell’autorità giudiziaria minorile e ordinaria.

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