Moratoria di un mese per la caccia alla volpe in tana nel Senese. È stato questo l’annuncio della Provincia di Siena per una questione – inizialmente l’apertura era programmata dal primo aprile al 31 luglio – che aveva suscitato non poche polemiche tra cittadini e associazioni animaliste che nei giorni scorsi avevano annunciato una manifestazione in Piazza Duomo, sede dell’Amministrazione provinciale senese, per sabato 30 marzo. Ci sarà quindi un ulteriore mese di tempo per arrivare ad una soluzione alternativa. Intanto, il «contenimento alla tana», come ha specificato l’assessore alle risorse faunistiche della Provincia di Siena Anna Maria Betti, è rimandato di 30 giorni: se ne riparlerà il 30 aprile.
 
Volpi, un lungo botta e risposta La questione della caccia alla volpe in tana è stato un tema decisamente dibattuto nel senese. Il primo a opporsi era stato il consigliere provinciale del PdL Lorenzo Rosso che circa due settimane fa aveva simbolicamente occupato l’ufficio dell’assessore provinciale alla caccia Anna Maria Betti. Successivamente avevano tuonato le associazioni animaliste: la Lav aveva annunciato la denuncia per i «responsabili del massacro dei cuccioli di volpe nelle tane, chiedendo altresì il sequestro preventivo degli animali per impedire l'illecito massacro». Infine c’erano l'astrofisica Margherita Hack, la scrittrice Susanna Tamaro e il cantante Red Canzian tra i firmatari di una lettera appello intitolata "Fermate la caccia alla volpe in tana: è crudele e sbagliata", diretta alla Provincia di Siena e promossa dalla redazione di "Restiamo animali", trasmissione settimanale in onda in Toscana su Controradio. Oggi Anna Maria Betti ha provato a mettere una pietra sopra la questione: «Abbiamo deciso insieme alla giunta una moratoria di un mese per sgombrare il campo da questioni che non aiutano a stare sereni – ha detto l’assessore alle risorse faunistiche della Provincia di Siena -. Dopo il 30 aprile o il legislatore mi dà una soluzione o si riparte. Da subito dopo Pasqua intanto il tavolo per le gestioni faunistiche diventerà permanente come si fa nelle situazioni di crisi: nella nostra provincia l'azienda più importante è quella dell'ambiente e del territorio. E al contrario di quello che qualcuno dice, la natura non si governa da sola».
 
Attenzione alla terminologia «Impropriamente si dice caccia, ma si chiama contenimento alla tana – specifica l'assessore Betti -. Il provvedimento si attua nelle zone di ripopolamento e cattura, previste dalla legge regionale, destinate alla protezione della fauna, zone non di caccia ma sottratte alla caccia per un ripopolamento naturale, non artificiale, delle specie selvatiche di interesse faunistico venatorio ma anche conservazionistico: parliamo quindi di strumenti utili alla biodiversità e al riequilibrio della fauna autoctona, quale la piccola selvaggina stanziale da noi in forte declino».
 
Spiragli di dialogo Frasi che hanno un discreto peso, quelle di Anna Maria Betti, ma che difficilmente riusciranno a chiudere il malcontento in merito in tempi brevi. Nelle prossime settimane è infatti previsto un tavolo provinciale al quale prenderanno parte anche Legambiente, Enpa, Wwf, ed Ekoclub. Si cerca dunque di aprire spiragli di dialogo per cercare di rendere meno incandescente il dibattito sulla questione. «La Provincia di Siena – ha detto l'assessore Betti – ha sempre agito in coerenza e nel rispetto delle normativa per gestire in modo equilibrato la fauna selvatica presente nelle campagne senesi unendo grande scrupolo e attenzione continua alle esigenze e sensibilità dei diversi mondi». Avanti con la concertazione quindi, nella speranza che trenta giorni possano bastare per abbassare i toni della polemica.

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