cacciatori.jpgLa caccia ormai è terreno di scontro politico. Soprattutto in casa democratica, soprattutto a Siena in tempo di campagna elettorale. È di qualche settimana fa lo scontro tra il candidato ed ex presidente della Provincia, Simone Bezzini, e l’assessore renziano di Chiusi Juri Bettolini, sostenitore del sindaco Stefano Scaramelli in Consiglio regionale. Al centro del contendere gli ungulati. Alle dichiarazioni di Bezzini («In molti chiacchierano e fanno propaganda, in pochi si adoperano per risolverla»), era seguita la replica secca di Bettolini («non parlare più di caccia, non sei credibile»). Nel mezzo anche una dura lettera d’accusa dei cacciatori di selezione che criticavano duramente le scelte della Provincia negli anni passati (leggi).

La nuova Atc provinciale Oggi, dobbiamo registrare uno scontro più sottotraccia ma non meno violento. Nel mezzo la gestione della nuova Atc unica provinciale che dovrà sostituire i tre Ambiti Territoriali di Caccia istituiti nel 1995 che, dopo anni di riconoscimenti a livello nazionale per qualità e programmazione, lo scorso anno sono precipitati nel caos con un’inchiesta giudiziaria all’Atc 19 (leggi) e le dimissioni dei rappresentanti degli agricoltori prima e dei cacciatori poi nelle Atc 17 e 18.

Fabrizio Nepi
Fabrizio Nepi

Scadenza non rispettata Le legge regionale n. 88/2014 impone, infatti, la scadenza del 30 aprile per la costituzione del Comitato di gestione. Ma a Siena non è successo nulla e si è preferito rinviare sine die le nomine che spettano alla Provincia di Siena, al suo presidente in particolare Fabrizio Nepi (che non ha assegnato a nessun consigliere-sindaco la delega sulla caccia) e al Consiglio provinciale. Ma perché non viene rispettata la scadenza nei termini di legge? Qualcuno avanza più di un sospetto sul tentativo dei cacciatori di fare man bassa di incarichi e poltrone e di piazzare il longevo presidente della Federcaccia senese, l’81enne Mauro Neri e Massimo Logi, vicepresidente nazionale di Arcicaccia.

Vediamo di capirne di più.

Composizione del Comitato di gestione «Il 60 per cento dei Comitati di gestione devono essere composti, in misura paritetica, dai rappresentanti delle organizzazioni professionali agricole e delle associazioni venatorie; il 20 per cento da rappresentanti del mondo di protezione ambientale e il restante 20 per cento da rappresentanti degli enti locali». Ipotizzando, dunque, il Comitato della Atc Siena in un numero massimo di 10 persone, dovrebbero esserci 3 cacciatori , 3 agricoltori , 2 ambientalisti e 2 in rappresentanza degli enti locali. Le proposte già da giorni sarebbero sul tavolo del presidente Nepi, ma mancherebbero le indicazioni degli enti locali.

periccioli
Moreno Periccioli

I cacciatori e il patto di ferro Esisterebbe, infatti, un patto di ferro tra Federcaccia e Arcicaccia, reso ancor più forte dagli ottimi rapporti tra Moreno Periccioli, presidente regionale Federcaccia (confermato al secondo mandato nel giugno scorso dopo una lunga esperienza politica ed istituzionale) e Alessandro Ferretti, presidente provinciale Arcicaccia, che mira ad ottenere in toto i rappresentanti dei cacciatori, con esclusione delle altre associazioni del mondo venatorio tra cui Liberacaccia del presidente Mauro Biondi, concittadino del sindaco Piero Pii, consigliere-sindaco di opposizione in Provincia. Un parere legale sconsiglierebbe di accettare sic et simpliciter il patto di ferro, e questo avrebbe dato una prima frenata al presidente Nepi a procedere alla nomina, pena il ricorso inevitabile di Liberacaccia.

Gli agricoltori d’accordo Più semplice sarebbe la scelta delle nomine nel mondo agricolo dove le tre associazioni imprenditoriali senesi (Coldiretti, Unione agricoltori e Cia) hanno avanzato congiuntamente le loro proposte per i nominativi disponibili, decidendo di rientrare dopo aver contestato le vecchie Atc ed esserne usciti in modo tanto plateale lo scorso anno.

Ambientalisti contro Invece, il mondo ambientalista toscano, Wwf e Legambiente, sembra in agitazione poiché contesta dal primo momento la riforma della Regione Toscana per aver voluto creare nove Atc, una solo per ogni ambito provinciale. Da qui la decisione di non voler presentare nominativi e di non entrare nei Comitati di gestione. Un colpo di scena e una grave assenza che romperebbe un equilibrio che negli anni, a Siena, aveva dato grandi risultati in termini di qualità e buona programmazione. Per coprire la mancata rappresentanza qualcuno starebbe addirittura pensando a nomine di cacciatori camuffati da ambientalisti, per assicurarsi una maggioranza ancora più forte in seno al Comitato di gestione. Un vero controsenso che deve destare più di una perplessità.

Nessun nome dagli enti locali Ma veniamo alle nomine in seno agli enti locali. Su queste indicazioni incide fortemente la feroce campagna elettorale in casa Pd. Non c’è accordo sui due nomi e tutti sembrano tirare per la giacca il presidente Nepi. Pare che più di una riunione sia stata convocata nella Federazione provinciale direttamente dal segretario, Niccolò Guicciardini, cui avrebbero partecipato lo stesso Nepi ma anche Periccioli e Ferretti. E qualcuno avrebbe anche ipotizzato di far slittare le nomine a dopo le elezioni regionali. Sacrificando un termine preciso di legge alla risoluzione delle beghe interne del Pd, con il beneplacito di Federcaccia/Arcicaccia che mirano così a fare il pieno di nomi.

Invasione di campo della politica? Nel frattempo i cacciatori hanno pagato, come da scadenza, il loro bollettino di 100,00 euro o 150,00 se hanno due ATC, senza che sia definito ad oggi il calendario venatorio per la prossima stagione. Ancora una volta la politica prova a mettere il naso dove non dovrebbe, pensando più alle poltrone e agli equilibri interni che agli interessi collettivi. Mentre le istituzioni, in questo caso la Provincia, non riescono ad arginare l’ennesima invasione di campo.

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