Assessore regionale all'Istruzione

FIRENZE – Pd contro Pd. Non una novità in un partito dominato dalle correnti. L’ultimo episodio va in scena a Capannoli (Pisa), con alcuni segretari di circolo schierati contro l’assessore regionale Alessandra Nardini.

Responsabile, ai loro occhi, di sostenere Arianna Cecchini, che si è candidata contro Barbara Cionini, profilo ufficialmente scelto dai Dem. Uno spiegamento di forze che Nardini ha tradotto come la volontà di una componente del partito di estrometterla. Soprattutto dopo aver ricevuto “una lettera che minaccia provvedimenti nei miei confronti”.

L’assessore non sarebbe l’unica persona nel mirino, come ha scritto lei stessa in un lungo post su facebook. “I mittenti di questa lettera, che segue una prima lettera con una lista di proscrizione di persone a cui togliere la tessera firmata direttamente dalla candidata Cionini, sono tra i protagonisti della rottura della nostra comunità politica visto che, con un blitz a tradimento e contro l’opinione di decine di iscritti e simpatizzanti, hanno silurato la sindaca e l’intera giunta uscente di centrosinistra e candidato Barbara Cionini – ha sottolineato l’assessore -. Un’operazione assurda, nel metodo e nel merito, che ha devastato il partito locale e che continuano a giustificare ricorrendo alla legittimità della scelta ratificata a maggioranza dall’organismo deputato. Parliamo di 15 persone”.

Per non lasciare nulla al caso Nardini ha puntato il dito anche Oreste Sabatino, segretario provinciale del Pd a Pisa e figura vicina al presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo. “Questa lettera nei miei confronti – ha aggiunto Nardini -, però credo faccia chiarezza e sveli, finalmente, l’intenzione originaria di questa operazione, nata a Capannoli da acredini e ambizioni personali mai soddisfatte e prontamente cavalcata e telecomandata dal Pd provinciale, ossia isolare ed escludere quel pezzo di partito che ha osato criticare il segretario provinciale Sabatino e che non si riconosce nella sua linea politica e, soprattutto, in questa modalità di gestione del partito”.

In ogni caso, Nardini ha già annunciato l’intenzione di non fare un passo indietro: “Si rassegnino, se l’obiettivo loro e di coloro che stanno dietro a questa aggressione, è quello di farmi adottare, per reazione, comportamenti che non rispettano quanto previsto dal nostro Statuto in modo da potermi finalmente espellere e togliere di torno, non lo farò e, soprattutto, se pensano di riuscire a farci sentire estranei in casa nostra, nel partito che è casa nostra, si sopravvalutano. Non ci è riuscito Renzi all’epoca, non ci riusciranno certo oggi Bacherotti, Salvadori, Maggini, Cionini e chi per loro”.

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