VOLTERRA – Raccogliere 70mila euro, necessari alla costruzione della nuova sede del Centro di recupero a Montaione (Firenze), dove Italian Horse Protection accoglie cavalli maltrattati, vittime di abusi e sottoposti a sequestro giudiziario, dando loro la possibilità di vivere finalmente liberi.

Il gruppo Intesa Sanpaolo mette gratuitamente a disposizione di realtà associative selezionate e cittadini che vogliono donare la propria piattaforma di donazioni For Funding, lo strumento di raccolta fondi digitale.

Il centro accoglierà circa 40 animali: è un terreno molto vasto che deve essere completamente attrezzato per consentire la gestione naturale necessaria al benessere dei cavalli. «In Italia i cavalli non sono considerati animali d’affezione, come i cani e i gatti – spiega il fondatore e presidente di Ihp Sonny Richichi -. Purtroppo sono ancora oggi considerati come dei beni di consumo, non esseri viventi da rispettare e tutelare. Al nostro centro i cavalli salvati dall’abuso e dalla sofferenza possono vivere liberi in compagnia dei loro simili, vengono curati e accuditi dallo staff e dai volontari quando sono anziani o malati. Le donazioni per noi sono vitali e oggi siamo davvero orgogliosi di poter contare su un partner di eccezione come il Gruppo Intesa Sanpaolo».

«Con questa iniziativa Intesa Sanpaolo conferma la sua vocazione di banca sensibile alle istanze sociali delle diverse realtà in cui opera – ha dichiarato Luca Severini, Direttore Regionale Toscana e Umbria Intesa Sanpaolo – Attraverso For Funding abbiamo la possibilità di promuovere iniziative meritevoli che molti non conoscono, riusciamo a dare visibilità e a creare uno spazio di coinvolgimento aperto a tutti, in cui clienti e non clienti possono aderire anche solo con un euro di donazione. Questo progetto testimonia l’impegno attivo del nostro Gruppo, anche a livello locale, in iniziative sociali di inclusione, di sostenibilità e di tutela dell’ambiente. Grazie a questo confronto con le istanze locali, usciamo arricchiti dalla relazione e consapevoli dell’impatto rilevante che moltissime realtà no profit hanno nella vita sociale, culturale e umana dei nostri territori».

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