Luigi De Mossi

FIRENZE – «Mi pare che sia stata tirata un po’ troppo la corda da parte di Unicredit». A dirlo il sindaco di Siena Luigi De Mossi, a margine di un evento a Firenze, commentando l’interruzione delle trattative per l’acquisizione di Mps da parte di Unicredit.

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«Certo è che credo vada allargato il campo in termini di valutazioni delle opportunità, perché è un po’ curioso che nel momento in cui si trattava la vendita, la fusione della banca Mps, le regole le dettasse l’acquirente, di solito è il venditore che fa le regole» ha aggiunto De Mossi sottolineando: «Credo che la proroga sia auspicabile e anche importante perché abbiamo la fortuna di avere un presidente del Consiglio che ovviamente è autorevole in Italia, ma lo è anche in Europa. Quindi se perviene da lui e anche da Franco, un’altra persona molto autorevole, la richiesta di proroga l’Europa si porrà una domanda in maniera molto specifica».

Situazione derivante da scelte politiche del passato

De Mossi ha poi spiegato che «i problemi di Mps sono derivanti essenzialmente anche da scelte politiche, non da scelte squisitamente industriali e bancarie. Io parlo del passato, degli ultimi trent’anni. Nel momento in cui le scelte le faceva la politica oggi non possono esserci solo i parametri fiscalmente legati ai criteri bancari. Bisogna che la politica ponga il rimedio a questo tipo di problema perché è la politica che ha fatto questo tipo di scelte quando è stato il momento, ed ora deve fare altrettanto. Non voglio dire che bisogna fare una fusione o una vendita senza criteri – ha precisato De Mossi – ma voglio dire che l’aspetto politico non è secondario. Questo è il tema. Quindi i parametri che ci detta la Bce sono legittimi, ma vanno integrati con quelle che sono le necessità politiche. Una politica alta non di bottega».

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