cave.jpgLe imprese del marmo che lavorano all’interno del Parco regionale delle Alpi Apuane, con un pool di avvocati, hanno impugnato davanti al Tar la proposta di legge con cui la Regione Toscana intende regolarizzare l’attività estrattiva all’interno dell’area protetta. L’atto di impugnazione e’ stato presentato per richiedere l’annullamento della proposta di giunta laddove si intende «promuovere la riqualificazione delle aree interessate dall’ attività estrattiva anche attraverso la progressiva riduzione».

cave-apuaneLa contesa Il braccio di ferro va avanti da tempo. Da fine febbraio per la precisione quando le aziende del marmo «dissero no» al piano paesaggistico della Regione Toscana, ribandendolo nel corso di un incontro a Pietrasanta: ad essere a rischio, secondo le stesse aziende, le cave all’interno del Parco delle Alpi Apuane. La loro chiusura porterebbe alla perdita di 5.000 posti di lavoro, visto che l’80% delle cave si trovano nel distretto Apuo-versiliese (leggi). «Impugniamo la proposta di delibera – ha spiegato l’avvocato Cristiana Carcelli – perché  è accompagnata da una serie di prescrizioni, che sono già indirizzi precisi agli uffici, e che riteniamo già lesive delle imprese. Chiederemo un risarcimento perché le voci sui presunti danni ambientali all’interno del parco, diffuse a seguito della proposta di delibera, avrebbero già gravemente leso le aziende sul piano economico, finanziario e, non da ultimo, di immagine».

Enrico-Rossi_3.jpgDalla Regione Pronta la risposta del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. «Impugnano un documento che, al momento, ha efficacia pari a zero e su cui abbiamo deciso di ritornare, per ridiscutere alcuni passaggi insieme ai sindaci e anche alle imprese. Il mio obiettivo non è chiudere le cave – ha aggiunto Rossi – anzi: vogliamo mantenere le attività, venire incontro agli imprenditori che hanno investito, far crescere l’occupazione, valorizzare il marmo e d’altro canto regolarizzare l’attività di escavazione, trovare un equilibrio con il paesaggio e l’ambiente, nel rispetto delle nostre montagne. Nulla è ancora chiuso – ha concluso il Governatore -. Ho in programma altri incontri con i sindaci dei territori. Credo che tutto quello che possa essere rivisto verrà corretto. Le preoccupazioni delle imprese sono eccessive».

Il tavolo della riconciliazione Davanti ai possibili venti di guerra è stato convocato un incontro tra lavoratori del settore, organizzazioni sindacali e Regione Toscana. «Un incontro utile e costruttivo» lo ha definito la regione. L’incontro si e’ concluso con la decisione di aprire un tavolo di lavoro comune che consentirà anche di avvalersi dell’esperienza e della conoscenza diretta dei lavoratori e delle loro rappresentanze allo scopo di mettere a punto una normativa rispondente alle loro esigenze.

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