La casa natale di Giovanni Boccaccio, l'autore del ''Decameron'', passa dal Demanio statale al Comune di Certaldo grazie ad un accordo che applica il federalismo fiscale, con l'obiettivo di creare un nuovo e moderno museo.

La gestione dell’immobile In base all'intesa, il Comune si impegna al restauro conservativo dell'immobile, nonché a valorizzare la sua vocazione culturale. La casa infatti, continuerà ad essere impiegata come sede dell'Ente Nazionale Giovanni Boccaccio e, quindi, manterrà le molteplici attività previste al suo interno: mostre, convegni, visite guidate, attività formative. Inoltre, continuerà ad avere un ruolo decisivo la presenza della biblioteca specializzata, di rilevante importanza per le opere catalogate e per i testi di e sullo scrittore trecentesco. E' stato firmato oggi dall'Agenzia del Demanio, dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali (Direzione Regionale per i Beni culturali e paesaggistici della Toscana) e dal Comune di Certaldo l'accordo per la valorizzazione della Casa di Boccaccio, secondo quanto previsto dal Codice dei beni culturali e del paesaggio. L'atto prevede che l'immobile venga trasferito, a titolo non oneroso, dallo Stato al Comune di Certaldo entro 60 giorni dalla firma dell'accordo.

Progetto di valorizzazione Il programma di valorizzazione, nel suo complesso, persegue l'obiettivo di mantenere, tutelare e valorizzare il patrimonio storico, artistico e culturale rappresentato dalla Casa Boccaccio e si inserisce in un più ampio piano strategico di tutela e sviluppo culturale e turistico del borgo medioevale di Certaldo Alto. La realizzazione di nuovi spazi espositivi permetterà alla "Casa Boccaccio'' di inserirsi a pieno titolo nel complesso dei musei di Certaldo Alto e nel più ampio Sistema Museale della Valdelsa Fiorentina.
 
Altri esempi di federalismo demaniale in Toscana L'atto firmato oggi, frutto del lavoro di sinergia e concertazione tra tutti i soggetti pubblici coinvolti, rappresenta il terzo esempio in Toscana, dopo il Teatro della Pergola di Firenze e l'ex convento ed ex carcere di San Domenico di San Gimignano (leggi), di valorizzazione di un bene di interesse storico-artistico di proprietà dello Stato, che nell'ambito del federalismo demaniale viene trasferito agli Enti locali con un progetto di recupero e rifunzionalizzazione.

Articolo precedenteQuella notte al Giglio, scatti dal Salone del Libro di Torino
Articolo successivoCosta toscana a rischio erosione, il Consorzio MaremMare lancia l’allarme per Orbetello