FIRENZE -«Ancora non abbiamo imparato la lezione. Per far fronte a questa pandemia, che comunque non è ancora finita, ma soprattutto per far fronte a tutte le emergenze che ci potranno essere in futuro ci occorre personale nuovo. È un’esigenza da non sottovalutare ma che, ancora, non sta trovando la traduzione concreta che il sistema sanitario e i cittadini si attendono. La Cisl Fp Toscana ha già denunciato nelle scorse settimane una carenza a livello regionale di circa 1.300 infermieri rispetto alle esigenze pre-Covid».

Così Nicola Burzio, segretario Cisl Fp Firenze Prato, e Andrea Ferrini, segretario con delega alla sanità Cisl Fp Firenze Prato. «La mancanza di personale sanitario può diventare estremamente grave se non affrontata in tempi rapidi – aggiungono in una nota – perché frutto, insieme, dei pensionamenti, delle malattie per Covid, del non potersi vaccinare, del dirottamento di alcuni (33 nella Asl Toscana centro) nelle Rsa uniti a malattie, infortuni, ferie. Eppure, 2230 infermieri hanno superato il concorso Estar e hanno aderito al suo appello ma da mesi aspettano, senza risposta».

Per i sindacalisti, «sempre nell’ottica del guardare al domani e non solo all’oggi, dobbiamo esser pronti a seguire i pazienti, non più e non solo negli ospedali, ma anche a domicilio, dove nei prossimi mesi si attende una crescita. Segnaliamo, inoltre, che il 31 agosto 60 operatori che lavorano ai Cup dell’Asl Toscana Centro vedranno scadere il proprio contratto e, al momento, non hanno avuto alcuna comunicazione in merito. Quanto detto delinea un quadro preoccupante che ci allarma. È il momento, adesso, di costruire la sanità dei prossimi anni a partire da assunzioni e stabilizzazioni».

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