FIRENZE – Pam Panorama conferma la chiusura del negozio al centro commerciale I Gigli di Campi Bisenzio (Firenze) entro il 31 dicembre, con l’avvio di una procedura di licenziamento collettivo che coinvolge 45 lavoratori.
La decisione è stata comunicata durante un incontro tenutosi alla sede di Arti a Firenze, cui hanno partecipato Regione Toscana, rappresentanti aziendali e sindacali, come riportato in una nota della Filcams-Cgil.
Le parti hanno siglato un’intesa che sospende i tempi della procedura di licenziamento fino al 13 gennaio, in attesa di verificare se il Governo includerà nella Legge di Stabilità risorse per la Cassa integrazione per cessazione. Questo strumento potrebbe garantire ammortizzatori sociali per un anno e aprire la possibilità di percorsi di ricollocamento per i lavoratori coinvolti.
Fuori dalla sede di Arti, nel corso della riunione, si è svolto un presidio di solidarietà con lavoratori Pam in sciopero, sindacalisti e addetti di altri supermercati toscani. Tra i partecipanti figurava Fabio Giomi, ex dipendente del negozio Pam di Siena licenziato dopo il cosiddetto “test del carrello”.
Maurizio Magi, segretario generale Filcams Cgil Firenze, ha definito la chiusura «un durissimo colpo occupazionale e sociale per un territorio già segnato da altre crisi aziendali».
Stefano Nicoli, segretario generale Filcams Toscana, ha denunciato una «strategia di dismissione di Pam Panorama in Toscana», con la riduzione degli addetti da 4.000 a 1.000 in dieci anni, esprimendo preoccupazione per le incertezze generate dall’azienda, presente in tutto il territorio regionale.
Sui licenziamenti legati al “test del carrello” l’azienda ha confermato la decisione senza fornire giustificazioni, non accogliendo le richieste di revoca avanzate dai sindacati durante l’incontro nazionale della settimana scorsa. Filcams-Cgil annuncia azioni legali ma privilegia la ricerca di soluzioni conciliative per tutelare l’occupazione.
Anche la Uiltucs Toscana ha espresso forte preoccupazione, annunciando la presentazione di un esposto alla magistratura. Secondo il segretario generale Marco Conficconi, Pam ha mantenuto una posizione rigida, ritenendo che «la mano dura porti risultati». Le pratiche di controllo adottate, con ispettori che simulano clienti e ipotetici furti, aumentano la pressione e l’insicurezza tra i lavoratori, creando un clima lavorativo problematico.
La Uiltucs sottolinea inoltre come diversi punti vendita toscani siano stati ceduti a proprietà esterne, inclusi gruppi internazionali, mentre altre catene commerciali vantano strategie più efficaci sia nella gestione aziendale sia nel rapporto con i dipendenti. Conficconi definisce sproporzionati i licenziamenti a Siena, Livorno e nel Lazio, e la chiusura del negozio I Gigli, evidenziando come l’azienda preferisca eliminare personale piuttosto che sostenere i costi della cassa integrazione, privilegiando il profitto rispetto alla dignità dei lavoratori.







