Quest’anno in Toscana niente benedizione delle famiglie nelle case. È quanto emerso nel corso della Conferenza Episcopale Toscana riunitasi lunedì 18 gennaio in modalità di videoconferenza per la consueta riunione che precede i lavori del Consiglio Episcopale Permanente.

Questo gesto pastorale, che pur ha un forte significato per il legame tra il pastore e la sua comunità, non potrà essere compiuto quest’anno, in questi mesi, nella consueta modalità di visita nelle case, spiega una nota della Conferenza Episcopale Toscana. Su questa linea di rigorosa adesione alle norme che chiedono di evitare contatti personali che creano prossimità, ogni diocesi darà proprie indicazioni circa i tempi in cui eventualmente rinviare il gesto ovvero circa modalità nuove che ne permettano l’attuazione in forma comunitaria che salvaguardi il distanziamento.

Preoccupazione per la tenuta sociale

Dopo aver considerato i temi che saranno all’ordine del giorno del prossimo Consiglio Episcopale Permanente, i membri della Cet hanno dedicato alcuni momenti dell’incontro alla situazione sociale e pastorale derivante dal perdurare della pandemia per Covid-19. Rinnovando la loro vicinanza a quanti soffrono per il distacco dai loro cari e per la loro malattia, i vescovi hanno ribadito la loro preoccupazione per la tenuta sociale ed economica del territorio, con particolare attenzione ai giovani e alle loro esigenze formative, come pure al tessuto aziendale e alle prospettive di difesa del lavoro e dei lavoratori.

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