E’ una riapertura nel dubbio quella che si profila in Toscana per i negozi autorizzati in base alle ultime disposizioni del Governo e della Regione, che le categorie del commercio giudicano in alcuni casi poco chiare.

I dubbi degli esercenti Dubbi per quanto riguarda le distanze di sicurezza o l’obbligo della sanificazione, ma anche aspetti più particolari: ad esempio i negozi di abbigliamento per bambini vogliono sapere se possono vendere anche le calzature per bimbi, così come gli ambulanti si chiedono se la possibilità di riaprire valga anche per loro. Le prime riaperture partiranno già da domani o comunque nei prossimi giorni, a seconda delle categorie, ma potrebbero essere a macchia di leopardo vista l’incertezza. A riaprire già oggi ci sono alcune lavanderie.

Le domande di Confcommercio alla Regione Per fare un po’ di luce Confcommercio Toscana ha deciso di chiedere chiarimenti al presidente della Regione Enrico Rossi, che ieri ha illustrato su Fb la sua nuova ordinanza che detta condizioni e misure da rispettare per la riapertura dei negozi consentiti. «Abbiamo scritto alla Regione per avere una serie di chiarimenti – spiega il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni -. Le prescrizioni che ci dà la Regione sono pesanti, non si capisce perché per i negozi al dettaglio è disposta una distanza di 1,80 metri mentre nella Gdo è di un metro. C’è anche da capire cosa si intende per sanificazione straordinaria e se va affidata a ditte specializzate. E’ un aggravio dei costi, non so quanti decideranno di riaprire. In molti mi hanno detto che aspettano più chiarezza. Non spingo per riaprire il prima possibile – aggiunge -, penso che il vero problema sarebbe ripartire e poi doversi rifermare per un nuovo lockdown».

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