Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs della Toscana dichiarano lo stato di agitazione dei lavoratori dei punti vendita, anche della grande distribuzione organizzata, annunciando un pacchetto di 16 ore di sciopero, da effettuare a discrezione dei sindacati territoriali. «Non sono state ascoltate le nostre richieste di maggior sicurezza per lavoratori che stanno svolgendo un servizio essenziale», lamentano le organizzazioni, secondo cui «occorre responsabilità e ridurre orari e aperture», e che scrivono in tal senso ad associazioni di categoria, prefetto e Regione Toscana.

Le richieste dei sindacati «hanno visto in questa fase alcune aziende raccogliere le nostre sollecitazioni, anticipando l’orario di chiusura serale e chiudendo la domenica ed altre decidere, ad oggi, di non prevedere alcuna riduzione e neppure alcuna chiusura domenicale», dicono i confederali, cosa che può portare a «un sovraffollamento nei punti vendita che rimarranno aperti, con evidenti e gravi problemi di contagio». Il servizio di vendita «può essere garantito rimanendo aperti dal lunedì al sabato con una fascia oraria giornaliera che inizia alle ore 8 sino alle ore 19 massimo», concludono Filcams, Fisascat e Uiltucs.

Articolo precedenteCoronavirus. Il docente dell’Università di Pisa Lopalco: «Prima di Pasqua non si esce di casa»
Articolo successivoCoronavirus. Due nuovi infermieri positivi prima dell’ingresso in servizio all’ospedale di Siena