Il virus SarsCov2 circolava in Italia già a settembre 2019, dunque ben prima di quanto si pensato finora. La conferma arriva da uno studio dell’Istituto dei tumori di Milano e dell’Università di Siena, che ha come primo firmatario il direttore scientifico Giovanni Apolone, pubblicato sulla rivista Tumori Journal.

A guidare i ricercatori Gabriella Sozzi e Ugo Pastorino, con l’aiuto di Vismederi, azienda fondata da Emanuele Montomoli, ordinario di Igiene dell’Università di Siena. Lo studio ha dimostrato che il coronavirus mutato era già presente molti mesi prima della denuncia della Cina. Analizzando i campioni di 959 persone, tutte asintomatiche, che avevano partecipato agli screening per il tumore al polmone tra settembre 2019 e marzo 2020, l’11,6% (111 su 959) di queste persone aveva gli anticorpi al coronavirus, di cui il 14% già a settembre, il 30% nella seconda settimana di febbraio 2020, e il maggior numero (53,2%) in Lombardia. I ricercatori hanno voluto cercare la presenza degli anticorpi specifici al nuovo coronavirus nei campioni di sangue prelevati da 959 persone, tutte asintomatiche, che avevano partecipato agli screening per il tumore al polmone tra settembre 2019 e marzo 2020 per tracciare la comparsa, frequenza e variazioni temporali e geografiche dell’infezione da SarsCov2 nelle varie regioni italiane. Ciò dimostra quindi che il virus SarsCov2 ha iniziato a circolare in Italia già diversi mesi prima che venisse identificato il primo malato di Covid-19 a febbraio a Codogno, e chiarisce la comparsa e diffusione del virus pandemico, ‘riscrivendo’ la storia dell’epidemia.

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