Secondo ultimi dati Istat il numero delle famiglie toscane che nel 2009 arrivavano alla fine del mese con grande difficoltà è aumentato rispetto all’anno precedente, passando dal 12,3 per cento al 12,5 per cento. La Toscana continua a soffrire quindi, soprattutto a livello economico. Per l’Istat sono sintomatici alcuni aspetti della ricerca, secondo cui, nel 2009 il 7,9 per cento delle famiglie non può permettersi di riscaldare a dovere l’abitazione nonostante siano diminuiti i prezzi al consumo del gas e dei combustibili liquidi. Aumentato di un punto percentuale (dal 25,6 per cento del 2008 al 26,6 per cento del 2009) anche il numero delle famiglie che non sono in grado di far fronte a spese impreviste di 750 euro.


Povertà relativa – Nel 2009 la condizione di povertà relativa sul totale delle famiglie residenti, è salita al 5,5 per cento rispetto al 5,3 per cento del 2008. La stima della povertà relativa è calcolata sulla base di una soglia convenzionale che individua il valore di spesa per consumi al di sotto della quale una famiglia viene definita povera in termini relativi. La Toscana nel 2009 ha contato quindi il 5,5 per cento a fronte di un dato medio nazionale pari al 10,8 per cento. Nel resto delle regioni il dato spazia dal 4,1 per cento dell’Emilia Romagna al 27,4 per cento della Calabria.


Il commento – Durante l’incontro che si è tenuto al Teatro Puccini di Firenze, “La Toscana non è un paese per giovani” il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi ha detto che “c’è insoddisfazione rispetto alle prospettive, la società è ferma e mi sembra che anche l’economia non tira più. L’idea di andare all’estero è un modo quindi per creare un orizzonte diverso. A volte c’é una Toscana un po’ ferma, che si guarda l’ombelico”. Nel corso dell’iniziativa giovani laureati che hanno lasciato l’Italia, trovando lavoro all’estero, hanno raccontato la loro esperienza: alcuni si sono collegati con il Puccini attraverso skype da città come Londra, Berlino e Istanbul.


Università – Rossi ha poi affrontato il tema della riduzione dei finanziamenti all’Università e la mancanza di una politica per i giovani. ”Su questo – ha concluso il governatore della Toscana – ci stiamo provando mettendoci qualche decina di milioni di euro. Ad esempio per la casa, con un contributo di stampo europeo da 150 a 250 euro come contributo affitto. Vogliamo dare autonomia ai giovani con provvedimenti che adottare a giugno e la partenza dei primi bandi”. All’incontro ha partecipato anche il rettore dell’Università di Firenze Alberto Tesi, che ha evidenziato che “stiamo assistendo a un tipo di emigrazione di alto livello, che non siamo capaci di contrastare con un’immigrazione di alto livello: non c’é il flusso in ingresso”.


Famiglie italiane – Nel periodo 2006-2009 il reddito disponibile delle famiglie italiane si è concentrato, in media, per circa il 53 per cento nelle regioni del Nord, per il 26 per cento circa nel Mezzogiorno e per il restante 21 per cento nel Centro. Nel periodo considerato tale distribuzione ha mostrato alcune variazioni che hanno interessato principalmente il Nord-ovest, il quale ha visto diminuire la sua quota di 0,6 punti percentuali (dal 31,1 del 2006 al 30,5 per cento nel 2009) a favore di Centro e Mezzogiorno (+0,4 e +0,2 punti percentuali rispettivamente). La quota di reddito disponibile delle Famiglie del Nord-est è rimasta invariata al 22 per cento.


Reddito nazionale – Il periodo analizzato ha poi visto il progressivo ridursi del tasso di crescita del Reddito disponibile nazionale, che è passato da un incremento del 3,5 per cento del 2006 ad una flessione del 2,7 per cento nel 2009, la prima dal 1995. L’impatto è stato più forte nel settentrione (-4,1 per cento nel Nord-ovest e -3,4 per cento nel Nord-est) e più contenuto al Centro (-1,8 per cento) e nel Mezzogiorno (-1,2 per cento). In generale, tale diminuzione è essenzialmente da attribuire alla marcata contrazione dei redditi da capitale, anche se, in alcune regioni (in particolare Piemonte e Abruzzo), un importante contributo negativo è venuto dal rallentamento dei redditi da lavoro dipendente.


Firenze

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