Dodici uomini di origine albanese, di età compresa tra i 20 e i 47 anni, sono stati arrestati ieri dalla Squadra Mobile della Questura di Firenze, con l’accusa di far parte di una banda specializzata in furti in appartamento. Undici sono finiti in manette in esecuzione di una misura di custodia cautelare in carcere, per uno è stata disposta la misura dei domiciliari. Almeno 29 i furti che avrebbero messo a segno in abitazioni di tutta la Toscana.

Traditi da un cellulare in carica I malviventi agivano di notte, quando i proprietari dormivano, approfittando nella maggior parte dei casi delle finestre lasciate aperte per il caldo in estate. In altri casi forzavano gli infissi dopo averli raggiunti arrampicandosi sulle grondaie. Per evitare che si potesse risalire a loro, arrivavano sui luoghi dei furti con mezzi pubblici (treni e autobus), col volto spesso parzialmente travisato e indossando sempre i guanti. Prima di entrare in azione spengevano sempre i telefoni oppure, per depistare gli investigatori, li lasciavano accesi in un’abitazione di fortuna. Secondo quanto spiegato, gli agenti della mobile li hanno individuati grazie a un telefono cellulare, risultato rubato, scordato in carica in un’auto, anch’essa rubata in occasione di un furto in abitazione, abbandonata dai malviventi dopo in colpo. I 29 furti contestati alla banda sono stati messi a segno in vari comuni nelle province di Firenze, Livorno, Pisa e Pistoia. Tra gli arrestati, finiti e in manette ieri a Firenze, Pontassieve (Firenze), Calenzano (Firenze) e Marina di Massa (Massa Carrara), anche il sospetto ricettatore seriale del gruppo e una donna che veniva contattata dai ladri per ‘recuperarli’ dopo i furti. I malviventi sono accusati anche di 14 episodi di ricettazione.

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