Imu, ma non solo. Dopo la mobilitazione e le iniziative contro l’Imu – martedì scorso i presidi di fronte a Montecitorio, Ministero delle politiche agricole e dell’Economia – sono molte altre le urgenze da affrontare per rilanciare l’agricoltura, toscana e nazionale. Lo sottolinea la Cia Toscana che, con Agrinsieme (Cia, Confagricoltura, Alleanza delle Cooperative) ha presentato nei giorni scorsi un decalogo delle urgenze che il settore deve affrontare e risolvere. In particolare – sottolinea la Cia Toscana – la prima questione riguarda l’applicazione dell’Imu: le misure tampone decise nelle ultime settimane, in particolare la deduzione per gli imprenditori agricoli professionali e i coltivatori diretti, è assolutamente insufficiente per lenire gli effetti di una tassa che grava in maniera pesantissima sui fattori di produzione. Inoltre – aggiunge la Cia – in tema di applicazione della riforma della PAC, sono emerse dagli ultimi provvedimenti alcune novità che Agrinsieme ha criticato: su tutti la definizione di “agricoltore attivo” con una formulazione che impedisce una chiara identificazione dei soggetti ammessi; e i criteri per la corresponsione dei pagamenti accoppiati per il comporto del latte bovino.     

 

Le dieci tematiche da affrontare secondo Agrinsieme

1. Superare la “questione fiscale” evitando vicende paradossali inaccettabili come quella dell’IMU;

2. Accelerare l’applicazione della riforma della PAC superando alcune recenti decisioni negative e non in linea con le aspettative delle imprese. Garantire massima flessibilità e tolleranza per il non rispetto del “greening”;

3. Approvare rapidamente i PSR e partire quanto prima con i bandi;

4. Intervenire sui gap strutturali che minano la redditività agricola, inferiore al 2005;

5. Definire rapidamente le forme dell’organizzazione economica: le organizzazioni di prodotto e l’interprofessione;

6. Applicare le normative ambientali e sanitarie tenendo conto delle esigenze delle imprese, dei processi produttivi e della competitività;

7. Spingere con convinzione sulla diversificazione ed in particolare sulla produzione di energia da fonti rinnovabili;

8. Puntare sul “lavoro vero” in agricoltura. Con misure specifiche per il settore e riducendo il cuneo fiscale;

9. Incentivare l’attività agricola come strumento di gestione del territorio per evitare il dissesto;

10. Intervenire sui mercati in crisi: rilanciare i consumi, l’export e rinsaldare le filiere (comparti in crisi scelti in base alle specificità ed alle sensibilità territoriali: ad es. crisi del lattiero-caseario; ortofrutta; olio di oliva).

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