FIRENZE – “Un’ottima notizia. Finalmente si guarda e si sostiene concretamente il reale sviluppo dei territori montani”. Per Luca Marmo, sindaco di San Marcello Piteglio (Pistoia), e Nicolò Caleri, sindaco di Pratovecchio Stia (Arezzo), il bicchiere dopo il Ddd Montagna è più che mezzo pieno.

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“Siamo molto soddisfatti del contributo che anche Anci Toscana Montagna ha portato al tavolo nazionale dedicato al Dipartimento per gli Affari regionali – hanno affermato i due che rivestono anche il ruolo di coordinatore della Consulta per la Montagna di Anci e di delegato delle politiche per i controesodo -. La nostra visione è che le politiche per queste aree devono fondarsi sulla garanzia dei diritti essenziali di ogni cittadino, andando oltre ai criteri fondati solo su numeri e peso demografico. E questo è diventato un principio condiviso”.

Il Ddl, che passa ora all’esame del Parlamento, stanzia 100 milioni per il 2022 e 200 milioni a decorrere dal 2023 (nell’ultima legge di bilancio erano 29,5) e prevedono interventi e agevolazioni sulla sanità di montagna, sulla scuola, sull’agricoltura, la telefonia mobile, l’imprenditoria giovanile, l’acquisto della prima casa.

“I territori montani rappresentano in Italia la gran parte delle aree interne – hanno aggiunto Marmo e Caleri – in Toscana ci vivono 1 milione e 140 mila cittadini, circa il 30 % del totale; e tra questi 576 mila in comuni montani. Per noi il concetto chiave deve essere quello della connessione tra centro e periferie. Ora dobbiamo comprendere che non possiamo gestire il futuro solo dalle città, soprattutto rispetto all’ambiente: ci deve essere interconnessione e reciprocità. Ora ci auguriamo che l’iter parlamentare del ddl possa essere rapido e fruttuoso”.

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